L’altra notte, ero presente ed ho visto parte della corsa e l’arresto di Paul Walker, l’idolo delle corse clandestine. Era stato tutto organizzato dal suo manager: uno sponsor “ad hoc” e un bel circuito ovale. In fin dei conti, Paul Walker, doveva girare uno spot pubblicitario della durata di 10 secondi e dare sfogo al suo hobby, le auto da corsa. Come aveva sempre detto, il sogno della sua vita è stato quello di fare il pilota di auto da corsa e l’unica opportunità che aveva avuto per soddisfare la sua passione era stata nel film 2 Fast 2 Furious. Come potete ben capire, un conto è la finzione cinematografica e l’altro, la realtà del circuito automobilistico e per questo motivo il suo manager era riuscito a convincerlo a venire a Roma, per correre su un circuito vero. Così alle due dell’altra notte, l’ho visto partire a razzo con il suo bolide, erano iniziate le sequenze dello spot pubblicitario. Paul Walker sfidava un altro pilota e in pochissimi secondi avevano percorso la metà del circuito; ho ascoltato distintamente il regista dello spot che urlava: stanno sfrecciando a 300 kilometri all’ora. Sul più bello, ho visto le volanti della polizia che hanno bloccato ed arrestato i due piloti.. Il regista era disperato, con le lacrime agli occhi imprecava sull’arresto dei due perchè, per pochi secondi, non era riuscito a completare lo spot. Si guardava intorno, all’infuori di me, nessuna anima in giro. Ho capito al volo, dovevo salire sul bolide e guidarlo per pochi secondi, tanti ne servivano per completare la sequenza dello spot. E’ quello che ho fatto ed è stata la prima volta che ho avuto i miei secondi di celebrità, ma questa è un altra storia perchè questo spot l’ho solo sognato.