Spinelli, transgender e sputi in faccia

"Sono settimane che sto proponendo ai miei editors storie sulla politica italiana, senza successo. Prima o poi, arriverà il mio colpo di fortuna". Confidenzialmente, me lo dice la mia amica Trisha Thomas, giornalista della tv statunitense Aptn, nata a Boston nel 1963, corrispondente a Roma dal 1993. Ecco i passi più importanti di quello che mi ha raccontato a proposito dei suoi incontri con la strana fauna del mondo della politica italiana.

La mia prima volta (non si scorda mai), uno sputo in faccia
Umberto Bossi, non è per niente bello, e non è molto disponibile, ma in TV funziona. Anni fa quando l’ho intervistato per la prima volta a Montecitorio, mi ha sputato sulla faccia per sbaglio. Ero così intimidita che non ebbi il coraggio di pulirmi la faccia, fino alla fine dell’intervista (quanto ero ingenua!!).
Quelli della sveltina, con loro solo pochi secondi
Prendiamo Francesco Rutelli per esempio. Ecco un bell’uomo, sempre molto disponibile. Da un po’ di tempo a questa parte ha preso l’abitudine di chiederci prima di un’intervista televisiva, "ma quanti secondi ti servono 30, 35, 40?" Io ho sempre voglia di rispondere, "non importa la lunghezza, basta che ci dica una cosa coerente e intelligente."
Anche Antonio Martino fa la stessa cosa, è bravissimo, parla un inglese perfetto (ma ha la moglie americana. Aiuta). Mi domando, per fare le interviste sveltine, fanno le prove davanti allo specchio a casa con un cronometro?
I bisbigli di Prodi
Qualche settimana fa ho fatto un intervista con Romano Prodi insieme con una collega. Il Professore è gentilissimo e simpatico, ma la sua voce quasi quasi non si riusciva a registrare. Non mi voleva parlare di Pacs e matrimoni gay, "preferisco parlare di pace," diceva Prodi, "è più importante". Torno in ufficio e la mia editor taglia corto: "prendiamo il suo commento sulle dimissioni di Antonio Fazio, e basta". Sigh!
Fini gioca a tennis?
Organizziamo un’intervista con Gianfranco Fini al ministero degli esteri. Incredibile Fini. Bravissimo. Un grande politico. Sembra un giocatore di tennis, lanciamo le domande da tutte le parti: Iran-poing, torna la palla, Iraq-poing, torna la palla, Israele-poing, torna la palla, il suo passato fascista-poing, torna la palla, voto cattolico-poing, torna la palla. Veramente preparato. Torno in ufficio e parlo con la mia editor, "Chi? Gianfranco Fini? Ah il ministro degli esteri, va bene, prendiamo un commento sull’ Iran e basta". Sigh!
Sono sfigata
Qualche giorno dopo vedo Fini intervistato da Fabio Fazio a "Che tempo che fa". Esce fuori che ha fumato uno spinello da giovane in Giamaica. Favoloso. Grande momento televisivo. Ma perché non c’ho pensato io? Complimenti Fabio.
La Bonino e Rosy Bindi, ammirevoli
Rosy Bindi e Emma Bonino. Le ammiro entrambe. Una volta ho aspettato mezz’ora a Fiumicino in fila per il controllo bagagli dietro Emma Bonino. Lei era lì, da sola, con un’enorme borsa pesante sulla spalla. Non ha mai provato a saltare la fila. Ma quale altro politico avrebbe fatto così? Secondo me la Bonino è così anche quando lavora, lavora sodo e non cerca scorciatoie.
Poi c’è la Bindi. Non capisco perché la Bindi tollera le continue domande che i giornalisti le rivolgono sul suo aspetto fisico e sulla sua vita sessuale. Ma come si permettono?
Il mio colpo di fortuna? l’intervista con Luxuria
Vladimir Luxuria volteggia per la sua cucina preparando un caffè. Ha una gonna lunga, stretta sui fianchi e tacchi a spillo altissimi. Mi guarda con seducenti occhi di cervo mentre parla di Pacs e preservativi. Sono felice. Finalmente una storia politica italiana che sfonderà nelle news all’estero.
Finito il caffè, si siede e mi parla di tutto. Della sua infanzia meridionale in una famiglia con 5 figli, e del padre che vota a destra. Mi parla del periodo in cui ha lavorato come prostituta. Finisce l’intervista e Vladimir si alza, va a cambiarsi. Riappare in un gessato con tacchi alti giallissimi. Il campanello suona, è arrivata una truccatrice. Vladimir si deve preparare per un servizio fotografico.
Mezz’ora dopo posa divertita sul divano celeste del suo salone. Guarda la macchina fotografica e sbatte le ciglia. Da dietro le spalle del fotografo la saluto. Sono contenta. So che i miei capi saranno felici di questo servizio.
Anche io, grazie e baciotto.
L’articolo integrale è pubblicato su Internazionale.

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