Le fave di cacao scarseggiano ecco perché i prezzi del cioccolato aumenteranno in tutto il mondo

Premessa
Michael Odijie ricercatore associato presso il Dipartimento di Storia dell’University College di Londra, nel suo articolo pubblicato nel sito The Conversation ha affermato:
«La carenza di fave di cacao ha portato alla quasi chiusura degli impianti di lavorazione in Costa d’Avorio e Ghana, i due paesi responsabili del 60% della produzione globale. Visto che i produttori di cioccolato di tutto il mondo dipendono dall’Africa occidentale per il cacao, vi è una notevole preoccupazione per l’impatto sui prezzi del cioccolato e sul sostentamento dei coltivatori».

Perché la produzione di cacao è diminuita drasticamente in Africa occidentale?
Sono in gioco tre fattori: ambientale, ciclo economico, umano.
Il fattore ambientale è l’impatto del fenomeno climatico El Niño, ha causato un clima più secco in Africa occidentale, ciò ha contribuito a creare problemi nelle aziende agricole, come la malattia del virus dei germogli gonfiati, di conseguenza, negli ultimi anni il Ghana ha perso i raccolti di quasi 500.000 ettari di terreno.
Il ciclo economico della produzione di cacao si riferisce ai modelli intrinseci di espansione e contrazione della coltivazione del cacao, ad esempio, quando gli alberi di cacao invecchiano, diventano suscettibili alle malattie e richiedono alti costi di manutenzione. Storicamente, i coltivatori tendono ad abbandonare le vecchie aziende e a ricominciare da capo in nuove foreste. Purtroppo, oggi è sempre più difficile trovare nuove foreste. Forse il problema più grave di tutti è la mancanza di un compenso equo per la produzione sostenibile di cacao.
Il fattore umano comprende sfide come l’estrazione mineraria illegale, che ha invaso numerose aziende agricole in Ghana, a volte, gli agricoltori affittano la loro terra a minatori illegali in cambio di un pagamento, queste attività minerarie degradano la qualità del terreno, rendendolo inadatto alla coltivazione del cacao.
Il mercato globale del cioccolato e dei prodotti a base di cioccolato è in crescita, si prevede che nei prossimi anni aumenterà più del 4% all’anno, questa crescente domanda di cacao sottolinea l’urgenza di affrontare le questioni intrecciate che riguardano la sostenibilità del settore.

I governi dell’Africa occidentale sono intervenuti per aiutare i coltivatori di cacao?
Il Ghana Cocoa Board (Cocobod), ente regolatore del settore del cacao del Paese, nel febbraio 2024 ha ottenuto un prestito della Banca Mondiale di 200 milioni di dollari per riabilitare le piantagioni colpite dal virus del rigonfiamento dei germogli del cacao. L’ente rileverà le aziende agricole colpite dalla malattia, rimuoverà e sostituirà gli alberi di cacao contaminati, curerà le nuove piantagioni fino alla fase di fruttificazione prima di restituirle agli agricoltori.
La procedura del Ghana Cocoa Board (Cocobod) di contrarre prestiti per assistere gli agricoltori è una pratica di lunga data in Ghana, ad esempio, nel 2018 Ghana Cocoa Board (Cocobod) per riabilitare le piantagioni invecchiate e quelle colpite da malattie, ha utilizzato parte di un prestito di 600 milioni di dollari della Banca Africana di Sviluppo. Inoltre, all’inizio dell’attuale stagione di raccolta, in ottobre, è stato aumentato il prezzo alla produzione: gli agricoltori vengono pagati di più, una mossa resa inevitabile dall’impennata dei prezzi globali.
Ghana Cocoa Board (Cocobod) inoltre ha istituito una task force per proteggere le piantagioni di cacao dagli impatti nocivi delle attività estrattive. Ha collaborato con la polizia per arginare il contrabbando di cacao verso i Paesi vicini, in particolare quelli che offrono una valuta più forte.
È stato evidenziato che in Costa d’Avorio sono state intraprese poche azioni, sembra che il governo stia ancora valutando la situazione. Tuttavia, sono state adottate misure per frenare il contrabbando di cacao, motivate dal fatto che la carenza di cacao sta facendo aumentare i prezzi nei paesi vicini.
La Costa d’Avorio beneficia di numerosi programmi di sostenibilità avviati dalle multinazionali. L’attuale penuria ha accelerato queste iniziative, purtroppo, alcuni di questi programmi non divulgano i loro dati, rendendo difficile per gli studiosi l’accesso e l’analisi delle informazioni. I governi africani nei loro interventi non hanno ancora affrontato significative questioni strutturali.

Come sono stati colpiti i coltivatori di cacao e le economie dei Paesi produttori?
A livello di azienda agricola, sebbene l’aumento dei prezzi possa inizialmente sembrare vantaggioso per i coltivatori, la realtà non è delle più semplici considerando che una diminuzione della produzione porta in media a un minor numero di raccolti, ciò significa che, nel complesso, i coltivatori non guadagnano di più, questo problema è aggravato dalle recenti sfide economiche in Africa occidentale, come l’alta inflazione e la svalutazione della moneta, in particolare in Ghana, questi fattori hanno fatto sì che gli agricoltori diventassero più poveri.
La riduzione della lavorazione locale è un altro impatto del calo della produzione. I principali impianti africani di lavorazione in Costa d’Avorio e Ghana hanno cessato le attività o ridotto la loro capacità di lavorazione perché non possono permettersi di acquistare le fave di cacao, probabilmente ciò significa che i prezzi del cioccolato a livello mondiale aumenteranno, questo, a sua volta, influisce negativamente sulle unità produttive locali che sono nate negli ultimi anni.
Il potere contrattuale dei paesi produttori di cacao dell’Africa occidentale tuttavia sembra essere aumentato, per queste nazioni è il momento opportuno di unirsi e negoziare condizioni più favorevoli per i loro coltivatori di cacao.

I produttori di cioccolato si orienteranno verso alternative al cacao?
È inevitabile, continuare a coltivare il cacao nelle condizioni attuali è insostenibile, non lo percepisco negativamente, anzi spero che si verifichi al più presto. In realtà, è già in atto con l’aumento degli equivalenti del burro di cacao, degli estensori del cacao (come specificato più avanti, sono ingredienti utilizzati nell’industria del cioccolato per mantenere la produzione di cioccolato, fungono da sostituti parziali o alternativi al cacao in polvere) e degli aromi artificiali (aromi sintetici o identici alla natura che imitano il gusto del cioccolato senza bisogno di cacao).

Ecco alcuni esempi di estensori di cacao
Cocoa Malt Powder NS: questo ingrediente può sostituire completamente il cacao in polvere nei prodotti da forno, bevande calde, dessert e gelati. Offre un sapore di cioccolato/malto, migliora la consistenza e mantiene i prodotti freschi più a lungo.
Vistamalt Black Flour 1250: questa farina non diastatico ha un sapore intenso e amaro, simile al cacao in polvere. È adatta per applicazioni di panetteria e cereali estrusi.
Maltichoc Dried Regular: questo blend di ingredienti maltati emula le caratteristiche di sapore dei cacao in polvere. Aggiunge note di cioccolato amaro e dolcezza, migliorando l’aspetto del cioccolato scuro.

L’azienda tedesca Planet A Foods è leader in questo settore, produce cioccolato senza cacao, utilizzando la tecnologia per trasformare ingredienti come l’avena e i semi di girasole in sostituti della massa e del burro di cacao.

Conclusioni
Le alternative al cacao complessivamente è un vantaggio per tutti. La domanda di cacao ha provocato una massiccia deforestazione e notevoli emissioni di carbonio, problemi che probabilmente peggioreranno a causa dei cambiamenti climatici. Inoltre, la spinta alla coltivazione ha portato a varie forme di abusi sul lavoro. L’esplorazione di alternative al cacao è certamente parte della soluzione.

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