Nuovo dispositivo DNA identifica velocemente le vittime di eventi catastrofici

La contea di Butte, in California nel novembre 2018 è stata decimata dal Camp Fire, il più mortale e distruttivo incendio nella storia della California, il disastro naturale più costoso del mondo in termini di perdite assicurate. Oltre 150.000 acri furono distrutti e, al culmine, l’incendio consumò ottanta acri il minuto. La velocità e l’intensità delle fiamme in arrivo uccisero 86 persone, i primi soccorritori, nelle settimane precedenti, prima che il fuoco fosse contenuto, iniziarono a cercare tra le macerie di 18.804 residenze e edifici commerciali. Le autorità per identificare le vittime utilizzarono, come per la maggior parte delle catastrofi di massa, modalità d’identificazione convenzionali (ad esempio impronte digitali, odontoiatria, hardware). L’intensità e la durata dell’incendio hanno gravemente degradato la maggior parte dei resti delle vittime, questi elementi sono stati utili solo in 22 casi su 84. I restanti casi, in passato sarebbero stati sottoposti all’analisi convenzionale del DNA, che potrebbe aver richiesto mesi o anni.
Richard F. Selden, è il fondatore e direttore scientifico di ANDE, il primo e unico sistema di identificazione rapida del DNA umano, completamente automatizzato, ora è utilizzato in tutto il mondo. Inizialmente, il programma era focalizzato sulla generazione di impronte digitali di DNA ricavate da campioni di tampone sfregati energicamente sulla superficie interna di una guancia. Oggi, il sistema può elaborare una vasta gamma di tipi di campioni, inclusi macchie di sangue, tessuti e organi e campioni investigativi. Il sistema ANDE è stato descritto in importanti pubblicazioni scientifiche, il team comprende biologi molecolari di livello mondiale, biologi cellulari e ingegneri chimici, meccanici, elettrici, ottici e software.
Richard F. Selden ha detto:
«Ciò che abbiamo appreso dalla tragedia di Camp Fire, è che l’identificazione rapida del DNA può e deve essere utilizzata di routine nell’identificazione delle vittime di catastrofi naturali, guerre, attentati, incidenti aerei. Inoltre, dai laboratori portando sul campo il dispositivo per l’analisi del DNA, l’identificazione rapida del DNA può aiutare a ridurre le aggressioni sessuali, il traffico di esseri umani, combattere il terrorismo e scagionare gli innocenti».

Rapid Identification DNA (Identificazione rapida del DNA)
La tecnologia della identificazione rapida del DNA per il riconoscimento delle vittime, come riportato nella rivista Journal of Forensic Sciences, è stata utilizzata in un veicolo esterno all’obitorio di Sacramento. Sessantanove serie di resti sono state sottoposte al Rapid Identification DNA e, di queste, 62 (89,9%) hanno generato brevi profili di ripetizione in tandem sottoposti a ricerca familiare. Essenzialmente tutti questi profili sono stati prodotti entro poche ore dalla ricezione del campione. I campioni utilizzati con successo per l’identificazione del DNA includevano sangue, ossa, fegato, muscoli, tessuti molli di origine sconosciuta e cervello; in parallelo con l’elaborazione di 255 campioni di riferimento familiare, sono state identificate 58 vittime.
Il nuovo metodo rappresenta il primo utilizzo dell’identificazione rapida del DNA in un evento catastrofico di massa, i risultati supportano l’uso dell’identificazione rapida del DNA come strumento integrato con le convenzionali modalità di identificazione delle vittime di catastrofi.
Identificare i resti delle vittime a seguito di un evento di incidente di massa, è fondamentale per fornire supporto alla famiglia e agli amici delle persone perse. L’identificazione “post mortem” può essere difficile a causa della natura, della posizione e dell’accessibilità del luogo del disastro, della causa della morte, del tempo necessario per il recupero di un determinato insieme di resti, del tempo per il trasporto in un obitorio o in un laboratorio e del tempo necessario per avviare ed eseguire le varie analisi. Inoltre, alcuni dati biometrici sono di limitata utilità anche subito dopo la morte, la maggior parte sono inefficaci, quando il corpo si decompone.
Le caratteristiche identificative possono essere distrutte o modificate da esplosioni, incendi, sostanze chimiche caustiche, proiettili, decadimento o combinazioni di questi fattori. Il DNA al contrario, è adatto per sopravvivere a decadimenti fisici e chimici ed è di enorme valore nell’identificazione del defunto. La tipizzazione del DNA nei laboratori forensi negli ultimi 20 anni è diventata uno strumento standard per l’identificazione delle vittime di catastrofi (DVI) in seguito ad eventi di incidenti di massa tra cui il World Trade Center e altri attacchi terroristici, fenomeni naturali e incidenti aerei.
L’elaborazione convenzionale del DNA di laboratorio di campioni delle vittime di catastrofi (DVI) richiede attrezzature tecnologiche di livello, operatori tecnici molto qualificati, interpretazione di dati complessi e analisi di parentela, che richiedono tempi e sforzi considerevoli. I laboratori locali potrebbero essere stati resi non funzionali dal disastro e i laboratori distanti potrebbero essere sopraffatti dal volume dei campioni da analizzare. Inoltre, né gli obitori di fortuna né la stragrande maggioranza degli obitori permanenti hanno l’attrezzatura o del personale addestrato per eseguire l’analisi del DNA, di conseguenza, anche un disastro relativamente piccolo può richiedere anni per identificare parti del corpo mediante l’elaborazione convenzionale.
I corpi quando accadono grandi catastrofi di massa, possono non essere identificati per anni o decenni, spesso migliaia di corpi sono trasferiti in fosse comuni. Il terremoto e lo tsunami dell’Oceano Indiano del 2004 ne sono un tragico esempio: più di un decennio dopo, circa il 10% delle vittime è rimasto non identificato.
Rapid Identification DNA il processo completamente automatizzato di generazione di un DNA ID (noto anche come profilo di ripetizione tandem breve [profilo STR] o profilo DNA) da un campione forense, tipicamente eseguito al di fuori del laboratorio da operatori non tecnici, con risultati disponibili in meno di due ore, offre la possibilità di accelerare l’elaborazione del DNA dei campioni delle vittime di catastrofi (DVI).
L’identificazione rapida del DNA in tempo reale è stata integrata con successo nell’identificazione delle vittime durante il Camp Fire 2018. L’analisi del DNA a causa dell’ampio degrado dei resti, era in genere l’unica efficace modalità. L’identificazione rapida del DNA in circa il 90% dei casi ha generato ID del DNA ed è stata la principale modalità di identificazione del Camp Fire, con 58 vittime identificate (rispetto a 22 secondo le modalità convenzionali).Visto che i resti delle vittime di Camp Fire erano agli estremi del degrado, si prevede che in altre catastrofi, ad esempio terremoti, tsunami, attacchi terroristici, i resti saranno meno degradati e l’identificazione rapida del DNA sarà facilmente applicabile, quando accadono questi eventi di incidenti di massa.
La capacità di generare rapidamente i risultati sul DNA (a differenza delle precedenti catastrofi per le quali l’identificazione del DNA potrebbe aver richiesto mesi o anni), ha avuto un forte impatto sul flusso di processo nell’obitorio: quando gli ID del DNA sono stati generati su resti particolarmente degradati, odontologi e patologi sono stati in grado di concentrare i loro sforzi su altri casi con esiti potenzialmente migliori.
I governi in molte catastrofi non consentono la spedizione di campioni a laboratori stranieri, le apparecchiature ANDA per l’identificazione rapida del DNA possono essere impiegate localmente, vicino al luogo del disastro, da operatori non tecnici. La tecnologia, consente una rapida identificazione, fondamentale per fornire supporto ai componenti della famiglia, spesso come accaduto nelle catastrofi precedenti hanno atteso anni per l’identificazione. Il dolore di perdere un famigliare non deve più essere amplificato dal dolore di aspettare un’identificazione definitiva.

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