Devolution, ritorno alle origini

Attesa per il voto al Senato per la devolution: dopo 18 mesi, venti mesi dopo quell’11 marzo 2004, giorno in cui fu colpito da un ictus che rischio’ di ucciderlo, il leader della Lega e’ tornato per la prima volta nella Capitale. L’occasione per lui era imperdibile, il voto definitivo alla ‘sua’ devolution.  La Lega nord, con la riforma della Costituzione, considera vinta la sua principale battaglia. Berlusconi: sicuro il via libera. L’Ulivo pronto a raccogliere firme per il referendum. Fassino: una riforma che spacca il paese.
da RaiNetNews

L’europarlamentare Umberto Bossi è arrivato ieri sera a Roma. L’ho visto e ha già fatto capire che aria tirerà quando sarà varata la devolution (entro questa sera).
Ho carpito un breve botta e risposta di Bossi con un commesso della camera che servizievole lo aspettava fuori dal gabinetto del Ministro.
Appena ha terminato di chiaccherare con lo sciacquone a forma di Pera è uscito dalla stanza contrassegnata dalla sigla W.C. è ha lanciato le sue rimostranze, contro tutto e contro tutti, per il cattivo servizio che gli hanno riservato.
"Qualche problema"? – ha chiesto il commesso servizievole.
Bossi l’ha fulminato con uno sguardo, più verde e vespasiano del solito e ha farfugliato:
"E’ meglio che ripristinate la carta igienica verde come una volta, perché quella maledetta macchinetta ad aria calda antidevolution che mi avete fatto trovare, non è per niente comoda per asciugarsi il culo".

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