Quando sono entrato al Billionaire in Costa Smeralda, anche se era mattino inoltrato, non mi sono meravigliato di trovare seduto sulla sua poltrona preferita, Flavio Briatore, padrone di casa di questo bel locale sardo, frequentato dal jet-set internazionale. Proprio di fronte a Briatore, era seduta Helga, una mia cara amica tedesca, in Italia da alcuni anni, corrispondente ” freelance” per Bunte, un settimanale tedesco; anche lei in Sardegna per vacanza e sempre alla ricerca del suo primo “scoop”. Ecco, come e quando, la mia amica tedesca è riuscita a realizzare l’articolo su Briatore, pubblicato dal settimanale Bunte. Sapendo che mi trovavo in Costa Smeralda per il Ferragosto, mi aveva chiamato al cellulare per dirmi che mi attendeva al Billionaire e mi invitava per un aperitivo. L’ho salutata e lei mi ha subito bisbigliato che non si trovava in questo locale per lavoro, anche se avere di fronte Briatore, era una bella occasione per fare un “pezzo” estivo ed inoltrarlo alla redazione del Bunte. Sorseggiavamo i nostri aperitivi e parlavamo delle vacanze e del caldo davvero eccezionale che dall’inizio di giugno non dava tregua. Presi dai nostri discorsi, sulle rispettive vacanze, non avevamo ascoltato dall’inizio quanto Briatore stava raccontando ad alcuni suoi amici che nel frattempo erano entrati nel suo locale e già erano seduti accanto a lui, assorti ad ascoltarlo. Non mi piace origliare ma io e Helga eravamo talmente vicini e quanto raccontava Briatore potevamo ascoltarlo nitidamente, anche se a tratti, il rumore di fondo della musica e il bisbiglio delle voci nel locale, coprivano il suo discorso. Helga prendeva appunti mentre Briatore parlava con enfasi di una estetica accattivante, del piacere di guidarla, del suo profilo molto cuneiforme. Della facilità di portarla su di giri in meno di 10 secondi. Gli brillavano gli occhi quando accennava al suo frontale e dei coprifari di forma tridimensionale: andando giù nei particolari, era particolarmente eccitato nel parlare del profilo della carrozzeria tutte curve mozzafiato, dei suoi grandi gruppi ottici posteriori traslucidi. Era arrivato addirittura a chiamare questa sua fiammante creatura Renault-Haidi, come quella delle “favole”. Ormai Briatore non aveva più “freni” inibitori e al culmine della sua eccitazione, era arrivato al punto di gridare che era pazzamente innamorato di lei e che addirittura avrebbe compiuto il fatidico passo, quello di sposarla, naturalmente dopo un bel rodaggio durato 6 mesi.
Va bene che è una “formula uno”, ma si può arrivare a tanto? addirittura sposare una macchina? Questo l’interrogativo finale che si poneva e scriveva la mia amica Helga al momento dell’inoltro del suo “scoop” che il Bunte ha pubblicato integralmente con la sua firma. Ho ancora stampato in fronte quel suo bacio pieno di felicità e le parole che mi ha detto mentre me lo dava: ” Patti, oggi è l’11 agosto 2003, ieri notte ho visto cadere una stella, ho espresso un desiderio e si è realizzato”.