Scoperto nuovo senso nel naso del cane: la capacità di rilevare il calore

Il nuovo studio ha rivelato che i nasi dei cani sono diventati un po’ più sorprendenti, oltre ad essere 100 milioni di volte più sviluppato rispetto a quello dell’uomo, possono percepire una debole radiazione termica come quella del calore corporeo della preda dei mammiferi. La scoperta aiuta a spiegare come i cani con problemi di vista, udito e olfatto possano ancora cacciare con successo.
Marc Bekoff, etologo, esperto di fiuto canino e professore emerito all’Università del Colorado, Boulder, ha detto:
«È una scoperta affascinante, fornisce ancora un’altra finestra sui mondi sensoriali dei nasi freddi molto evoluti dei cani».
La capacità di percepire il calore debole e radiante per cacciare le prede è nota solo in pochi animali: coleotteri neri, alcuni serpenti e una specie di mammifero, il comune pipistrello vampiro. La maggior parte dei mammiferi ha la pelle glabra sulla punta del naso attorno alle narici, un’area chiamata rinario. Il rinario dei cani è umido, più freddo della temperatura ambiente e ricca di terminazioni nervose. La nuova ricerca suggerisce che il cane non solo ha eccezionali capacità olfattive, ma anche di rilevare il calore.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports, i ricercatori della Lund University e della Eötvös Loránd University, per testare l’idea hanno addestrato tre cani da compagnia a scegliere tra un oggetto caldo (31° C) e uno a temperatura ambiente, ciascuno posizionato a 1,6 metri di distanza. I cani non erano in grado di vedere o annusare la differenza tra questi oggetti, gli scienziati potevano rilevare la differenza solo toccando le superfici.
I cani dopo l’allenamento, sono stati testati sulla loro abilità in esperimenti in doppio cieco, tutti e tre hanno rilevato con successo gli oggetti che emettono una debole radiazione termica.
I ricercatori successivamente in uno scanner di imaging a risonanza magnetica funzionale hanno scansionato il cervello di 13 cani da compagnia di varie razze, mentre mostravano ai cani oggetti che emettevano radiazioni termiche neutre o deboli. La corteccia somatosensoriale sinistra nel cervello dei cani, che fornisce input dal naso, era più sensibile allo stimolo termico caldo che a quello neutro. Gli scienziati hanno identificato un gruppo di 14 voxel (pixel 3D) in questa regione dell’emisfero sinistro dei cani, ma non hanno trovato tali ammassi a destra e nessuno nella parte del cervello dei cani come risposta allo stimolo neutro (vedi la foto ad infrarossi di un golden retriever in uno scanner per imaging a risonanza magnetica funzionale rivela la temperatura fredda del naso rispetto al suo corpo luminoso e caldo).
Gli scienziati hanno affermato che i due esperimenti hanno mostrato che i cani, come i pipistrelli vampiri, possono percepire punti caldi deboli e che una specifica regione del loro cervello è attivata da questa radiazione infrarossa. Sospettano che i cani hanno ereditato l’abilità dal loro antenato, il lupo grigio, che può usarla per fiutare corpi caldi durante la caccia.
Gary Settles, professore emerito di ingegneria meccanica presso la Pennsylvania State University, University Park, che ha studiato l’abilità di fiuto dei cani, ha detto:
«Lo studio è coerente con altre ricerche che descrivono il naso e il cervello del cane combinati come una piattaforma per l’elaborazione di una vasta gamma di segnali. Dubito che il rinario del cane possa distinguere modelli di oggetti caldi e freddi a distanza, ciò suggerisce che la capacità di rilevamento termico dei cani potrebbe non essere utile per la caccia a lunga distanza, per questo è necessario svolgere altri studi».

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