La Ferrari ha ammesso di aver consentito ai concessionari di intervenire sul chilometraggio delle auto usate

La Ferrari ha ammesso di essere a conoscenza che i concessionari utilizzavano un dispositivo per consentire ai tecnici di ripristinare il chilometraggio delle auto usate. Bud Root un ex venditore per il marchio Ferrari, l’anno scorso ha presentato una causa legale contro il produttore italiano, sostenendo di essere stato licenziato per aver denunciato la pratica.
Il dispositivo elettronico per la diagnostica delle centraline elettroniche noto come sistema diagnostico “Ferrari DEIS” è stato utilizzato per intervenire sullodometro (sui veicoli è lo strumento che indica la distanza totale percorsa in chilometri o miglia), utilizzato in modo illegale consente di portare indietro il contachilometri per vendere i veicoli anche a prezzi molto elevati (una Ferrari con contachilometri a “zero” può aumentare il proprio valore fino a un milione di dollari).
Bud Root sostiene che questa pratica è avvenuta solo con l’esplicito permesso della sede della Ferrari, mettendo in dubbio il chilometraggio effettivo del parco auto usate.
La Ferrari ha rilasciato un documento interno per comunicare ai concessionari e ai tecnici di interrompere immediatamente l’utilizzo del dispositivo, rilasciando un aggiornamento software per rimuovere la funzionalità del “Ferrari DEIS”.
David Brodie avvocato che rappresenta Bud Root in una nota ha dichiarato:
«Il documento interno della Ferrari sembra confermare esattamente quello che sospettavamo da sempre, che il dispositivo software per portare indietro il contachilometri è stato installato nei dipartimenti di servizio della concessionaria Ferrari a livello nazionale, se non in tutto il mondo. La procedura di portare indietro il contachilometri intervenendo sull’odometro per molti anni è stata sanzionata al più alto livello organizzativo.
La pratica denunciata dal mio cliente, Bud Root, è cessata pochi giorni dopo che la sua storia è stata ripresa dai media. Ora quello che resta da fare è determinare quanto diffusa è stata questa pratica e costringere la Ferrari a rivelare il VIN (numero di telaio) e i dati modificati del contachilometri concernente ogni Ferrari per cui è fornito un codice di accesso per intervenire sul contachilometri. Ferrari ha il dovere e l’obbligo nei confronti della propria clientela, del pubblico consumatore e dei propri azionisti di garantire che tali informazioni siano immediatamente divulgate».
La manomissione del contachilometri di un veicolo rimane una pratica illegale nella maggior parte del mondo (tranne che nei casi di adeguamento chilometrico, ad esempio un quadro strumenti usato per una nuova auto). La manomissione esercita l’azione penale, in alcuni territori degli Stati Uniti potrebbe addirittura portare alla reclusione.
Bud Root nella causa legale sostiene che uno dei suoi clienti, Steven McMillan, ex CEO della società di preparazione dei cibi Sara Lee, ha pagato un tecnico di una concessionaria per diminuire il chilometraggio della sua auto, così da aumentarne il valore.
Il portavoce della Ferrari del Nord America in una dichiarazione ha detto:
«Ferrari non ha fatto nulla di sbagliato o illegale, la pratica era dovuta a un aggiornamento del software e non a portare indietro il contachilometri in modo fraudolento. Ripristinare un contachilometri a zero in caso di malfunzionamento del contachilometri quando il chilometraggio prima della riparazione è sconosciuto, è conforme alla legge federale sull’odometro».