Gli scienziati accidentalmente hanno scoperto un animale che vive senza respirare ossigeno

I ricercatori dell’Università di Tel Aviv (TAU) hanno scoperto un animale che vive senza respirare ossigeno. Il piccolo parassita Henneguya salminicola vive nel muscolo del salmone, mentre si evolveva, ha rinunciato a respirare e consumare ossigeno per produrre energia. La scoperta inaspettata cambia una delle ipotesi della scienza sul mondo animale. Lo studio sulla scoperta è stato pubblicato sulla rivista PNAS dai ricercatori dell’Università di Tel Aviv (TAU) guidati dalla professoressa Dorothee Huchon della Scuola di Zoologia presso la Facoltà di scienze della vita di TAU.
Dorothee Huchon ha detto:
«Si pensava che la respirazione aerobica fosse onnipresente negli animali, ma ora abbiamo confermato che non è stato così. La nostra scoperta mostra che l’evoluzione può andare in strane direzioni. La respirazione aerobica è una delle principali fonti di energia, eppure abbiamo trovato un animale che ha rinunciato a questo percorso».
Il nuovo studio ha evidenziato che alcuni altri organismi come funghi, amebe o lignaggi ciliati in ambienti anaerobici hanno perso la capacità di respirare nel tempo, lo stesso può accadere ad un animale, probabilmente perché il parassita vive in un ambiente anaerobico.
Il genoma del parassita Henneguya salminicola è stato sequenziato, insieme con quelli di altri parassiti dei pesci, nell’ambito della ricerca sostenuta dalla Binational Science Foundation USA-Israele e condotta con il Prof. Paulyn Cartwright dell’Università del Kansas, e il Prof. Jerri Bartholomew e il Dr. Stephen Atkinson della Oregon State University.
La natura anaerobica del parassita è stata una scoperta accidentale. Dorothee Huchon durante l’assemblaggio del genoma del parassita Henneguya salminicola, ha scoperto che non includeva un genoma mitocondriale. I mitocondri sono la centrale elettrica della cellula in cui è catturato l’ossigeno per produrre energia, quindi la sua assenza indicava che l’animale non respirava ossigeno.
Fino alla nuova scoperta, si è discusso della possibilità che organismi appartenenti al regno animale possano sopravvivere in ambienti anaerobici. Il presupposto che tutti gli animali respirino ossigeno si basava, tra le altre cose, sul fatto che gli animali sono organismi multicellulari e altamente sviluppati, che sono apparsi per la prima volta sulla Terra, quando i livelli di ossigeno sono aumentati.
Dorothee Huchon ha aggiunto:
«Non è ancora chiaro per noi come il parassita generi energia, potrebbe attingerla dalle cellule di pesce circostanti o potrebbe avere un diverso tipo di respirazione come quella senza ossigeno, che caratterizza tipicamente organismi non animali anaerobici. La scoperta ha un enorme significato per la ricerca evolutiva. Generalmente si ritiene che durante l’evoluzione, gli organismi diventino sempre più complessi, e che i semplici organismi monocellulari siano gli antenati di organismi complessi, ma qui, proprio davanti a noi, c’è un animale il cui processo evolutivo è l’opposto. Vivendo in un ambiente privo di ossigeno, ha liberato geni non necessari responsabili della respirazione aerobica ed è diventato un organismo ancora più semplice».

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