Il termine “metaverso” sembra essere ovunque. Facebook sta assumendo migliaia di ingegneri in Europa per lavorarci, mentre le aziende di videogiochi stanno delineando le loro visioni a lungo termine per quella che alcuni considerano la prossima grande idea online.
Il metaverso è l’ultima parola d’ordine per catturare l’immaginazione dell’industria tecnologica, potrebbe essere il futuro, o potrebbe essere l’ultima grandiosa visione di Mark Zuckerberg, temuta da molti perché rappresenterebbe una preoccupazione per un nuovo mondo online legato a Facebook, gigante dei social media, che potrebbe avere accesso a più dati personali ed è accusato di non riuscire a bloccare i contenuti dannosi.
Che cos’è il metaverso?
Mark Zuckerberg lo ha descritto come un “ambiente virtuale” in cui puoi entrare, invece di limitarti a guardare su uno schermo. È, in sostanza, un mondo di comunità virtuali infinite e interconnesse in cui le persone possono incontrarsi, lavorare e giocare, utilizzando cuffie per realtà virtuale, occhiali per realtà aumentata, app per smartphone o altri dispositivi.
Victoria Petrock, analista che segue le tecnologie emergenti, ha detto:
«Il metaverso incorporerà anche altri aspetti della vita online come lo shopping e il social media. È la prossima evoluzione della connettività in cui tutte questi elementi iniziano a riunirsi in un universo “doppelganger” senza soluzione di continuità. Doppelganger è un termine di origine tedesca che significa letteralmente “sosia”, quindi stai vivendo la tua vita virtuale allo stesso modo in cui stai vivendo la tua vita fisica».
Tuong Nguyen, analista che tiene traccia delle tecnologie immersive per la società di ricerca Gartner, ha aggiunto: «Tieni presente che è difficile definire un’etichetta per qualcosa che non è stato creato».
Facebook ha sottolineato che ci sarebbero voluti dai 10 ai 15 anni per sviluppare prodotti responsabili per il metaverso, un termine coniato da Neal Stephenson in Snow Crash (1992), libro di fantascienza cyberpunk, descritto come una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar.
Che cosa posso fare nel metaverso?
Il metaverso, per esempio, permettebbe di andare a un concerto virtuale, fare un viaggio online, acquistare e provare abbigliamento digitale. Il metaverso potrebbe anche essere un punto di svolta per il turno di lavoro da casa in mezzo alla pandemia di coronavirus, i dipendenti invece di vedere i colleghi su una griglia di videochiamate, potrebbero vederli virtualmente.
Facebook ha lanciato un software per riunioni per le aziende, chiamato Horizon Workrooms, da utilizzare con i suoi visori Oculus VR, anche se le prime recensioni non sono state eccezionali. Le cuffie costano 300 dollari o più, ciò metterà le esperienze tecnologiche più all’avanguardia del metaverso fuori dalla portata di molti. Gli utenti – per chi se lo potrà permettere -, potrebbero, attraverso i loro avatar, svolazzare tra mondi virtuali creati dalle aziende.
Mark Zuckerberg ha affermato: «Gran parte dell’esperienza del metaverso riguarderà la possibilità di teletrasportarsi da un’esperienza all’altra».
Il problema delle aziende tecnologiche è che devono ancora capire come connettersi tra di loro con le proprie piattaforme online. Victoria Petrock ha detto:
«Il metaverso per farlo funzionare, necessita che le piattaforme tecnologiche concorrenti si accordino tra loro su una serie di standard, quindi non ci saranno “persone nel metaverso di Facebook e altre persone nel metaverso di Microsoft”».
Facebook sta indirizzando tutto il suo mondo sul metaverso?
Mark Zuckerberg, in effetti, sta andando alla grande su quello che vede come il prossimo futuro di Internet, perché pensa che sarà una parte importante dell’economia digitale. Si aspetta che nei prossimi anni le persone inizino a vedere Facebook come una società del metaverso piuttosto che una società di social media.
Il sito di notizie tecnologiche The Verge ha affermato che Mark Zuckerberg sta per annunciare un cambio di nome aziendale, continuando a utilizzare le sue app come Facebook e Instagram mettendole sotto una società madre focalizzata sul metaverso. Facebook non ha commentato.
I critici si chiedono se il potenziale annuncio di cambiamento potrebbe essere un modo per distrarre dalla crisi dell’azienda, comprese le repressioni dell’antitrust, la testimonianza di ex dipendenti che denunciano le irregolarità e le preoccupazioni sulla gestione della disinformazione.
L’ex dipendente Frances Haugen, che ha accusato le piattaforme di Facebook di danneggiare i bambini e incitare alla violenza politica, ha intenzione di testimoniare davanti a una commissione parlamentare del Regno Unito che è impegnata per approvare la legislazione sulla sicurezza online.
Il metaverso è solo un progetto Facebook?
No. Mark Zuckerberg ha riconosciuto che “nessuna società” costruirà da sola il metaverso. Tuong Nguyen ha detto:
«Facebook solo perché sta facendo un grande lavoro sul metaverso non significa che lui stesso o un altro gigante tecnologico domineranno lo spazio virtuale. Ci sono anche molte startup che potrebbero essere potenziali concorrenti, così come nuove tecnologie, tendenze e applicazioni che dobbiamo ancora scoprire».
È emerso che aziende di videogiochi stanno assumendo un ruolo di primo piano nel settore del metaverso. Epic Games, la società dietro il popolare videogioco Fortnite, ha raccolto 1 miliardo di dollari dagli investitori per sostenere i suoi piani a lungo termine per costruire il metaverso. La piattaforma di gioco Roblox è un altro grande partecipante, ha indicato la sua visione del metaverso come un luogo dove “le persone possono riunirsi all’interno di milioni di esperienze 3D per imparare, lavorare, giocare, creare e socializzare“.
L’interesse a mettersi in gioco nel metaverso è stato manifestato anche dai grandi brand. La casa di moda italiana Gucci ha collaborato lo scorso giugno con Roblox per vendere una collezione di accessori solo digitali. Coca-Cola e Clinique hanno venduto token digitali proposti come un trampolino di lancio per il metaverso.
L’abbraccio di Mark Zuckerberg al metaverso in qualche modo contraddice un principio centrale dei suoi più grandi appassionati. Essi immaginano il metaverso come la liberazione della cultura online da piattaforme tecnologiche come Facebook accusato in Australia di aver assunto la proprietà degli account delle persone, delle foto, dei post e delle playlist e di vendere i dati di adolescenti a inserzionisti di alcool, gioco d’azzardo e appuntamenti.
Steve Jang investitore in capitale di rischio e imprenditore tecnologico, partner di Kindred Ventures che si concentra sulla tecnologia delle criptovalute, ha detto:
«Vogliamo essere in grado di muoverci in internet con facilità, ma vogliamo anche essere in grado di muoverci senza essere tracciati e monitorati».
Il metaverso sarà un altro modo per ottenere più dati?
È chiaro che Facebook nel metaverso vuole portare il suo modello di business, che si basa sull’utilizzo di dati personali per vendere pubblicità mirata. Mark Zuckerberg nella recente comunicazione dei guadagni della società ha detto:
«Gli annunci pubblicitari continueranno a essere una parte importante della strategia attraverso le parti dei social media di ciò che facciamo, e probabilmente saranno anche una parte significativa del metaverso».
Tuong Nguyen ha detto:
«Ciò solleva nuove preoccupazioni sulla privacy, coinvolgendo tutti i problemi che abbiamo oggi, e poi altri che dobbiamo ancora scoprire perché stiamo ancora studiando che cosa farà il metaverso».
Victoria Petrock in conclusione ha detto:
«Sono preoccupata per il fatto che Facebook stia cercando di aprire la strada a un mondo virtuale che potrebbe richiedere ancora più dati personali e offrire un maggiore potenziale di abuso e disinformazione quando non ha ancora risolto questi problemi nelle sue attuali piattaforme, non credo che abbiano pensato completamente a tutte le insidie. Mi preoccupa che non stiano necessariamente pensando a tutte le implicazioni sulla privacy che comporta il metaverso».