Arrivano i stracci padani, per fortuna che c'è Afef

Calderoli:  "Ho rassegnato le dimissioni per senso di responsabilità.  Mi dimetto anche per non consentire ulteriormente la vergognosa strumentalizzazione che in queste ore viene fatta contro di me e contro la Lega Nord, anche (purtroppo) da esponenti della maggioranza".
Bossi: "Ma Berlusconi che vuole, non gli bastano le dimissioni? Cosa vuole di più da noi, questo qui?".
Castelli: "siamo tutti con Calderoli".
Ettore Pirovano (Presidente dei senatori): "Ora la Lega è più libera di dire la verità".
Andrea Gibelli (capogruppo alla Camera): "Non ci facciamo intimorire da nessuno".
Francesco Speroni presidente del neonato Parlamento padano (ora assemblea padana): "Visto che la lotta la fanno contro di noi". E giù parole di fuoco contro Berlusconi: "L’ha data vinta ai facinorosi, è filoarabo, amico dei turchi".

La Signora Afef Jnifen, in attesa di entrare in politica, da tempo ha offerto la sua consulenza di mediatrice per i rapporti con il mondo arabo. Era a sciare a St. Moritz (probabilmente non è al corrente di quello che hanno detto i leghisti nelle ore successive alle dimissioni di Calderoli). Ecco quanto ha rilasciato a chi ha chiesto un suo parere sugli ultimi accadimenti:
"Una giornata infernale, avrò fatto e ricevuto cento chiamate. Giornalisti, ma anche politici. Ci sono interi paesi scioccati da questa provocazione di Calderoli. Gli ascoltatori, i lettori si sfogano furiosi. E le redazioni arabe cercano me. Cerco di fare capire che è stato commesso un errore. Che quella posizione è solo di Calderoli, che neanche la Lega gli ha dato appoggio. E ci sono persone più ragionevoli di questo ministro, c’è Bossi, c’è Maroni. Che il governo è rappresentato da gente più seria".
(Ah, veramente? vedi sopra).

politicasatira