Zone di molte città costiere stanno affondando più velocemente di quanto il mare si alzi

Il rapido sprofondamento del terreno rende molte città costiere del mondo vulnerabili all’innalzamento del livello del mare. Lo sprofondamento del terreno è legato all’estrazione di risorse sotterranee e alla rapida urbanizzazione.
Il team di scienziati internazionali guidati dalla Nanyang Technological University di Singapore (NTU) ha scoperto che in tutto il mondo, molte città costiere densamente popolate, sono vulnerabili all’innalzamento del livello del mare perché grandi quantità di terreno stanno sprofondando. I ricercatori suggeriscono che l’aumento dei processi industriali, come l’estrazione di acque sotterranee, petrolio e gas, e la rapida costruzione di edifici e altre infrastrutture urbane possono contribuire a questa vulnerabilità.
Il team di ricercatori del NTU di Singapore, dell’Università del New Mexico, dell’ETH Zurich e Jet Propulsion Lab della Nasa, gestito dalla California Institute of Technology, dal 2014 al 2020 utilizzando un sistema di elaborazione basato sulle nuvole chiamato Interferometric Synthetic Aperture Radar (InSAR) (Radar interferometrico ad apertura sintetica, abbreviato InSAR), ha elaborato le immagini satellitari di 48 città.
Il livello dei mari si sta innalzando a livello globale a causa dello scioglimento delle calotte glaciali e del riscaldamento delle acque marine. Tuttavia, secondo gli scienziati, lo sprofondamento del terreno, o subsidenza, può aggravare il problema. La subsidenza del terreno varia a livello di quartiere e persino di isolato, ma nelle 48 città analizzate, considerando l’attuale innalzamento medio globale del livello del mare di 3,7 mm, il team ha riscontrato una velocità mediana di sprofondamento di 16,2 millimetri (mm) l’anno, mentre alcune di esse hanno un terreno che sprofonda a 43 mm l’anno.
I risultati dello studio pubblicato nella rivista Nature Sustainability sono a sostegno del  Piano Strategico 2025 della Nanyang Technological University di Singapore (NTU), si propone di affrontare le grandi sfide dell’umanità in materia di sostenibilità e di accelerare la realizzazione di scoperte di ricerca in innovazioni in grado di mitigare l’impatto dell’uomo sull’ambiente.
La ricerca contribuisce anche al programma nazionale Livello del Mare di Singapore sostenuto dalla Fondazione Nazionale per la Ricerca di Singapore e dall’Agenzia Nazionale per l’Ambiente di Singapore. Il programma di ricerca mira a fornire ai decisori politici le informazioni necessarie per proteggere le coste di Singapore.
Emma Hill professoressa associata presso la Scuola asiatica dell’ambiente (ASE) della Nanyang Technological University di Singapore (NTU), ha dichiarato:
«Nelle aree costiere, lo sprofondamento della terra porta un innalzamento del livello del mare e un aumento del rischio di inondazioni. I nostri risultati consentono alle comunità colpite, alle comunità interessate e ai responsabili politici di identificare quali aree sono particolarmente a rischio di livelli di subsidenza del terreno e di intervenire per affrontare i rischi costieri».
Eric Lindsey professore aggiunto del Dipartimento di Scienze della Terra e Planetarie dell’Università di New York, è stato il primo ad aver condotto lo studio, ha dichiarato:
«Questo studio evidenzia il valore delle osservazioni satellitari ad alta risoluzione per comprendere meglio il problema. I tassi di subsidenza possono variare rapidamente in piccole aree, significa che le misurazioni a terra spesso non colgono la vera scala del problema».
Cheryl Tay, ricercatrice presso la Scuola asiatica dell’ambiente (ASE) della Nanyang Technological University di Singapore (NTU), ha dichiarato:
«Il nostro studio stimando quanto velocemente queste città costiere densamente popolate si stanno abbassando, aiuta a limitare le proiezioni delle inondazioni costiere nei prossimi decenni, poiché ci aspettiamo che più terra venga inondata a causa dell’innalzamento del livello del mare e del cedimento e della subsidenza del terreno».

Le città costiere del Sud-Est asiatico sprofondano più velocemente
Le 48 città sono state selezionate in base ai criteri di una popolazione minima di cinque milioni di abitanti nel 2020 e di una distanza massima di 50 chilometri dalla costa.
Il confronto effettuato dai ricercatori tra le città costiere di tutto il mondo, ha mostrato che le velocità più elevate di cedimento del relativo suolo locale, si concentrano in Asia, soprattutto nel Sud-Est asiatico.
I ricercatori hanno scelto di utilizzare il sistema di elaborazione basato sulle nuvole chiamato Interferometric Synthetic Aperture Radar (InSAR), perché fornisce misurazioni accurate al decimo di millimetro dello sprofondamento delle coste. InSAR mappa la deformazione del terreno utilizzando immagini radar della superficie terrestre raccolte da satelliti in orbita. I set di dati InSAR sono più ampi e accurati perché, a differenza della luce visibile o infrarossa, le onde radar utilizzate dall’InSAR penetrano la maggior parte delle nuvole meteorologiche e sono ugualmente efficaci nell’oscurità.
Cheryl Tay ha dichiarato:
«Il rapido sprofondamento del terreno è spesso causato dall’estrazione delle acque sotterranee, questo fenomeno è preoccupante in Asia, dove in molte città costiere c’è un’elevata domanda di estrazione di acque sotterranee per soddisfare il fabbisogno idrico delle popolazioni in crescita».
Emma Hill ha aggiunto:
«Senza seri sforzi di mitigazione, la combinazione di innalzamento dei mari, città costiere densamente popolate a bassa quota e lo sprofondamento delle terre, porterà a conseguenze devastanti per molte città asiatiche».
Eric Lindsey in conclusione ha dichiarato:
«Il nostro studio evidenzia il fatto che, pur trattandosi di un problema globale, la risposta in molti casi deve essere locale. Rallentare il tasso di estrazione delle acque sotterranee fino a un livello sostenibile dovrebbe essere una priorità assoluta per tutti i comuni delle aree costiere».
I ricercatori sperano di approfondire il loro studio proiettando i tassi di sprofondamento dei terreni, tenendo conto della variabilità e della sensibilità di diversi scenari climatici e meteorologici.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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