I video Fruit Fingering di Stephanie Sarley ci insegnano la sessualità femminile

E’ molto improbabile a questo punto che non si sia mai sentito parlare del movimento in continua crescita di #foodporn. Ogni giorno immagini di cibo che provocano l’appetito, inondando i social media, alcune persone hanno sfruttato tanto la loro popolarità al punto di creare attività commerciali, realizzando straordinari guadagni sulle foto del cibo.
I social media sono diventati così saturi di contenuti #foodporn (un termine coniato per descrivere una tale ossessione per il cibo che rasenta quasi il pornografico. Letteralmente il significato di Food Porn potrebbe anche essere “cibo da mangiare con gli occhi”), che diventa sempre più difficile distinguersi. Ciò non ha impedito all’artista americana Stephanie Sarley, di emergere con la sua arte di frutta.
L’idea di Stephanie Sarley, pur avendo a che fare con il cibo, ha un significato e uno scopo completamente diverso: attraverso i suoi video di “Food fingering” (“diteggiatura alimentare”), l’artista affronta la sessualità femminile, il potere, la censura e altri temi femministi.
Stephanie Sarley ha iniziato la sua serie nel 2015 dopo essere stata al mercato. In un’intervista con Dazed, ha detto che stava comprando delle arance rosse, l’hanno ispirata a realizzare il primo video di “Food fingering” che poi è esploso su tutto il social media e da un giorno all’altro le è valso un solido seguito.
L’account Instagram di Stephanie Sarley a causa del contenuto osé e sessualmente allusivo come il miele che gocciola da una pesca matura o il latte che trasuda da una fragola, è già stato sospeso tre volte ma sempre riattivato con una base di fan al seguito  sempre più ampia.
Stephanie Sarley ha scritto:
«Oltrepassando l’uso tipico del social media, la mia serie di arte della frutta per effetto della censura è diventata un nuovo stile d’arte, un atto di protesta e una rappresentazione artistica. Il simbolismo è notevolmente utilizzato nel mio lavoro con una natura ambigua che lo lascia aperto all’interpretazione».
L’arte di Stephanie Sarley basata su un erotismo indubbiamente esplicito (anche se è di forte impatto, rimane sempre genuino, ironico e per nulla perverso), mentre ispira molte persone, inevitabilmente è presa di mira dai troll di Internet, principalmente da quelli che si scatena alla vista di qualcosa che ricordi una vagina. Gli odiatori, in gran parte donne, hanno giudicato osceni e offensivi i video di Stephanie. Stephanie Sarley al Guardian ha detto:
«Il video fondamentalmente è dedicato alla rappresentazione e potere della vagina attraverso l’umorismo, l’assurdità e l’accettazione della sessualità femminile. Sono stata pesantemente offesa dai troll, nonostante tutte le allucinanti esperienze che ho vissuto, voglio che le persone capiscano una cosa: la nostra percezione della sessualità femminile e il trattamento dei corpi delle donne non è corretta, deve cambiare. C’è ancora un disagio surreale o suggestivo che circonda l’immaginario della vulva, è tempo che la società smetta di vedere il corpo delle donne come una minaccia, qualcosa da censurare o sfruttare».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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