Il Vaticano ora è “off limits” per i turisti cinesi

«Le agenzie di viaggio sono obbligate ad annullare qualsiasi tour che nell’itinerario includa il Vaticano o la Basilica di San Pietro …». La frase è parte di una nuova direttiva emessa dall’amministrazione nazionale del turismo cinese. Radio Free Asia (RFA) riporta che la nuova restrizione è giustificata: «Perché la Cina non ha relazioni diplomatiche con Taiwan».
La maggior parte delle agenzie di viaggio della Cina sono gestite dallo Stato, consente loro di organizzare tour in 127 paesi e regioni del mondo, esclusi i 20 paesi che hanno ancora legami ufficiali con Taiwan. Fino a poco tempo fa, Pechino aveva permesso ai turisti cinesi di visitare la Santa Sede, l’enclave che di solito costituisce parte integrante di ogni viaggio a Roma.
Esperti sottolineano che la nuova direttiva (anche se Pechino per tali interferenze non lascia mai documenti scritti), è considerata un metodo della Cina per fare pressione sul Vaticano per recidere i suoi legami ufficiali con Taiwan.
Radio Free Asia (RFA) ha riferito che le autorità cinesi senza intervenire pubblicamente spesso ordinano alle aziende di conformarsi alle sue esigenze politiche o diplomatiche, come già accaduto in precedenza per attriti con la Corea del Sud, la Svezia e il Giappone.
I tour cinesi organizzati nello Stato insulare dell’Asia orientale sono drasticamente diminuiti da quando Tsai Ing-wen prima donna presidente di Taiwan, è entrata in carica un anno fa, ha indispettito il governo cinese perché non ha fatto cenno a “Il consenso del 1992” (un termine che è emerso dopo l’incontro in quell’anno tra i rappresentati di Pechino e Taiwan, in cui le parti si sono impegnate all’unità e al principio di “una sola Cina”. Tuttavia ogni parte interpreta il concetto di “una sola Cina” a proprio modo).
Il Partito Comunista Cinese nel 1949 ha fondato la Repubblica Popolare Cinese, da tale data è l’esclusivo detentore del potere politico all’interno del Paese. Ha sempre avuto a che fare con l’ateismo, frequentemente non solo perseguita i credenti religiosi, compresi i cattolici, senza l’approvazione del Vaticano mantiene il completo controllo sulla procedura per l’elezione e ordinazione di vescovi cattolici in Cina.
La Città del Vaticano è l’unico paese del mondo avanzato a mantenere una relazione diplomatica con Taiwan, per la stessa ragione della sua discordia religiosa con la Cina. Le autorità locali della provincia di Jiangxi nel loro intento di convertire il credo religioso in una fede nel Partito, pochi giorni fa hanno chiesto agli agricoltori protestanti di rimuovere dalle loro case i quadri e scritti cristiani e sostituirli con la foto del presidente Xi Jinping. Un responsabile del partito ha detto:
«Molti abitanti del villaggio considerano Dio come il loro salvatore, ma dopo che i dirigenti comunisti lavoreranno su di loro, capiranno che non devono affidarsi a Gesù, ma al Partito».
L’Amministrazione statale cinese per gli affari religiosi nel luglio scorso ha detto ai membri del Partito comunista cinese che non sono autorizzati ad avere credenze religiose: tra Dio o Buddha possono fare solo una scelta, il Partito.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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