Vaccino BioNTech / Pfizer: stabilire con certezza se può fermare anche le infezioni asintomatiche potrebbe richiedere fino a un anno

L’azienda tedesca BioNTech e il gigante farmaceutico statunitense Pfizer il 9 novembre 2020 tramite comunicato stampa hanno annunciato che il loro candidato vaccino sviluppato congiuntamente ha superato le aspettative nella cruciale fase 3 degli studi clinici, dimostrandosi efficace al 90% nell’impedire alle persone di ammalarsi. Tuttavia, la mancanza di una serie di dati completi delle sperimentazioni in corso ha lasciato senza risposta la domanda se il vaccino sia efficace anche per le persone con infezioni asintomatiche.
Uğur Şahin immunologo e medico tedesco nato in Turchia, professore di oncologia all’Università di Mainz, amministratore delegato e co-fondatore con sua moglie, Özlem Türeci, dell’azienda biotecnologica BioNTech, ha preparato il primo vaccino coronavirus Covid-19 per la sperimentazione clinica ad interim, nella sua prima intervista con un giornale britannico, collegato via Zoom dalla sua casa a Magonza, ha detto al The Guardian di essere ottimista:
«Se la domanda è se possiamo fermare questa pandemia con questo vaccino, allora la mia risposta è sì, perché credo che anche solo la protezione dalle infezioni sintomatiche avrà un effetto straordinario».
Uğur Şahin fino a quando i risultati del test non sono stati rivelati in data 9 novembre 2020, ha detto che non era sicuro che il suo vaccino avrebbe innescato una reazione abbastanza forte dal sistema immunitario umano:
«Era possibile che il virus non fosse davvero preso di mira dal vaccino, che finisse nelle cellule e continuasse a far ammalare le persone. Ora sappiamo che i vaccini possono sconfiggere questo virus».
Uğur Şahin anche se gli attuali esperimenti in corso non hanno dimostrato ufficialmente che il vaccino BioNTech/Pfizer impedisce la trasmissione del virus, invece di impedire semplicemente alle persone infette di ammalarsi, lo hanno portato a ritenere che sia possibile, considerando gli elevati risultati di efficacia.
BioNTech fondata nel 2008 dagli scienziati tedeschi, dai coniugi Uğur Şahin e Özlem Türeci, nonché dall’oncologo austriaco Christoph Huber, ha sviluppato il suo vaccino con il mRNA. I vaccini convenzionali mentre prendono informazioni genetiche da un virus e le coltivano in una cellula umana, il metodo mRNA richiede semplicemente il codice genetico del virus, in questo modo il processo di produzione è stato accorciato di quasi tre mesi. L’esperienza di Pfizer con i vaccini per il mercato di massa e l’azione rapida delle autorità di regolamentazione hanno contribuito ad accelerare il processo di sviluppo a 10 mesi anziché anni.
Uğur Şahin ha affermato:
«Praticamente non c’era tempo di attesa. Immagina di voler spostarti da un’estremità all’altra di Londra e ci sono ingorghi ovunque. Avresti bisogno di mezza giornata. Le strade per il nostro progetto erano vuote».
Il candidato vaccino più efficace emerso dai test BioNTech/Pfizer ha attaccato il coronavirus in più modi. Uğur Şahin ha detto:
«Il vaccino impedisce al coronavirus Covid-19 di accedere alle nostre cellule, ma anche se riesce, i linfociti T lo colpiscono in testa e lo eliminano. Abbiamo allenato molto bene il sistema immunitario per perfezionare queste due mosse difensive. Ora sappiamo che il coronavirus non può difendersi da questi meccanismi».
Uğur Şahin ha detto che la risposta ad alcune domande cruciali sull’efficacia del vaccino sarà data solo nelle prossime settimane e mesi. Stabilire con certezza se può anche fermare le infezioni asintomatiche potrebbe richiedere fino a un anno. Ulteriori informazioni sul fatto che il vaccino offra diversi livelli di protezione a diversi gruppi di età, sono attese in circa tre settimane. Inoltre, i test ad interim (è un’analisi dei dati effettuati prima che la raccolta dei dati è stata completata), non hanno ancora stabilito se il vaccino funzioni in modo diverso su persone di diversi gruppi etnici.
Uğur Şahin ha detto di sperare che coloro che hanno ricevuto il vaccino, somministrato tramite due iniezioni nel braccio a distanza di tre settimane l’una dall’altra, siano immuni dal coronavirus per almeno un anno:
«Finora abbiamo solo indizi indiretti sulla durata dell’immunità. Studi su pazienti con coronavirus Covid-19 hanno dimostrato che quelli con una forte risposta immunitaria hanno ancora quella risposta dopo sei mesi. Potrei immaginare che potremmo essere al sicuro per almeno un anno, non escludo che i richiami successivi di vaccinazione saranno annuali».

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