Unicef – L’allattamento al seno dei neonati entro la prima ora di vita abbassa il rischio di morte prematura

Il nuovo rapporto dell’Unicef riporta che ben 77 milioni di neonati nel mondo che non sono stati allattati dalle madri entro la prima ora dalla loro nascita, hanno maggiori rischi di morte prematura perché sono privi di anticorpi vitali e sostanze nutritive di cui hanno bisogno. Più è in ritardo l’allattamento al seno, maggiore è il rischio di morte nel primo mese di vita. Ritardare l’allattamento al seno per 2-23 ore dopo la nascita aumenta del 40 per cento il rischio di morte nei primi 28 giorni di vita. Il rischio aumenta dell’80 per cento se il neonato non riceve latte materno entro le 24 ore.
France Bégin esperta nutrizionista consulente all’Unicef, ha spiegato che dopo la nascita dilatare i tempi del primo contatto del neonato con la madre, riduce notevolmente la loro possibilità di sopravvivenza.
Nutrire esclusivamente con latte materno tutti i neonati dal momento della nascita fino ai primi sei mesi della loro vita, ogni anno potrebbe contribuire a salvare la vita di ben 800.000 bambini. Molte madri in tutto il mondo purtroppo non riescono ad apprezzare i benefici dell’allattamento al seno per la salute e il benessere dei loro bambini. Tanti neonati sulla base dei dati dell’Unicef degli ultimi 15 anni, entro la prima ora di vita continuano a non ricevere il latte materno dalle loro madri. E’ un problema evidente nell’Africa sub-sahariana, una regione nota per alcuni dei più alti tassi di mortalità nel mondo di bambini sotto i 5 anni. I tassi di allattamento al seno mentre in Oriente e in Sud Africa negli ultimi 15 anni sono aumentati del 10 per cento, sostanzialmente sono rimasti invariati in Africa centrale e occidentale.
I tassi di allattamento in Asia meridionale negli ultimi anni sono significativamente aumentati, passando da un misero 16 per cento nel 2000 al 45 per cento nel 2015. Il tasso delle percentuali d’allattamento al seno tuttavia non è ancora insufficiente considerando che 21 milioni di neonati nella regione devono attendere troppo tempo prima di ricevere il latte materno dalle loro madri.

Le mamme non ricevono abbastanza assistenza dopo il parto
Il rapporto dell’Unicef indica che nonostante la presenza di operatori professionali come medici o infermieri, dopo il parto alcune mamme non ricevono un sostegno sufficiente per allattare i loro figli. In pratica nei paesi del Nord Africa, Asia meridionale e Medio Oriente, le donne che partoriscono con l’aiuto di un assistente qualificato sono quelle che hanno una minore probabilità di iniziare l’allattamento al seno entro la prima ora di vita del loro bambino, rispetto a chi partorisce con l’assistenza di parenti e assistenti qualificati.
L’allattamento al seno è in ritardo anche per la scelta di nutrire i neonati con altri alimenti. Le madri in molti paesi nei primi tre giorni di vita del loro bambino sono più portate a nutrirlo con latte artificiale, acqua e zucchero o latte di mucca.
L’Unicef stima che in tutto il mondo, la metà di neonati sono alimentati con generi alternativi, meno nutrienti del latte materno. Infatti, a livello globale solo il 43 per cento dei bambini che hanno meno di sei mesi riceve esclusivamente il latte materno dalle loro madri.
L’agenzia delle Nazioni Unite ha avvertito che i bambini che non sperimentano l’allattamento al seno hanno il 14 per cento di probabilità in più di morire prematuramente rispetto ai bambini che ricevono solo il latte materno per nutrirsi; inoltre hanno anche il 7 per cento di probabilità in più di morire per gravi infezioni, rispetto ai neonati che nei primi sei mesi di vita sono alimentati con piccole quantità di latte materno.
France Bégin in conclusione ha detto:
«Il latte materno per un bambino è il primo vaccino, è la prima e migliore protezione che hanno contro le malattie, per i neonati che rappresentano quasi la metà di tutti i decessi di bambini sotto i cinque anni, l’immediato allattamento al seno può fare la differenza tra la vita e la morte».

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