E’ ufficiale, l’Iran per motivi di sicurezza ha vietato Pokémon Go

L’Alto Consiglio di Spazi Virtuali, sorvegliante ufficiale da parte dell’Iran di attività online del Paese, a causa di “problemi di sicurezza” ha vietato Pokémon GO. La sentenza non è arrivata in modo arbitrario, i funzionari iraniani prima di prendere la decisione, sono stati in attesa di ricevere un impegno collaborativo da parte di Niantic (società di sviluppo software statunitense che ha creato Pokémon Go), a quanto pare non ha fatto nulla per rendere il gioco fruibile per gli standard iraniani. I funzionari iraniani non hanno avuto scelta, hanno definitivamente vietato il gioco.
I motivi di sicurezza adottati in realtà non sono stati specificati, anche se probabilmente riguarda la controversia sulla quantità di dati dell’utente cui lo sviluppatore può accedere. Adam Reeve analista di sicurezza ai primi di luglio ha evidenziato che Niantic era in grado di avere pieno accesso all’account Google di un utente, ciò ha spinto la società americana a fare alcune precisazioni:
«Abbiamo scoperto che il processo di creazione di un account di Pokémon Go su iOS richiede erroneamente l’accesso completo all’account di Google. Pokémon Go, però, accede soltanto alle informazioni basiche del profilo di Google – nello specifico il vostro user ID e l’indirizzo email – e nessun’altra informazione è visualizzata o conservata né ora né in passato.
Appena siamo venuti a conoscenza di questo errore, abbiamo iniziato a lavorare al fine di correggere tale richiesta di accesso, in linea con le informazioni che sono realmente prese da Google».
Naturalmente, è possibile che questo motivo di sicurezza sia solo una facciata, e se lo è, allora c’è un altro motivo per cui probabilmente Pokémon GO è stato vietato in Iran: la religione.
Il Segretariato generale del Consiglio degli anziani studiosi della religione in Iran nel 2001 con una fatwa aveva già vietato la versione del gioco con le carte perché conteneva “immagini proibite” e per aver trasgredito il divieto islamico al gioco d’azzardo.
Ora nel 2016, il leader religioso saudita Sheikh Saleh al-Fozan sostiene che la fatwa emessa contro il gioco di carte Pokémon vale anche per Pokémon GO. E’ importante notare, tuttavia, che la fatwa necessariamente non è una legge che riguarda l’intera nazione, se non ottiene il favore della maggioranza del Consiglio, può essere emanata solo in alcuni territori controllati dallo studioso religioso proponente.
Pokémon GO per la prima volta è stato vietato in una Nazione, anche se il gioco in varie parti del mondo è già stato messo sotto restrizione: la Russia e la Cina hanno espresso preoccupazioni sull’utilizzo del gioco da parte di spie per raccogliere informazioni sui segreti nazionali. L’Indonesia per ragioni analoghe ha proibito il gioco ai militari e poliziotti in servizio, così come ha vietato il suo utilizzo nel palazzo presidenziale.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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