Trovata la chiave per combattere i funghi patogeni che distruggono i vigneti

Le malattie del tronco della vite, o GTD, sono la rovina dei proprietari di vigneti di tutto il mondo, nel 2012, erano responsabili di oltre 1,5 miliardi di dollari di danni economici annuali. I ricercatori sebbene sappiano da tempo che una serie di funghi patogeni si combinano tra loro per attaccarsi alla vite, il meccanismo di funzionamento di questi funghi che causano le GTD è rimasto un mistero.
Recentemente, una coorte internazionale di ricercatori, guidata dall’Università del Massachusetts Amherst (abbreviato in UMass Amherst), ha annunciato un meccanismo finora sconosciuto messo in atto da un gruppo di funghi patogeni che lavorano di concerto e che sono responsabili della morte delle viti. Fortunatamente, sembra che una soluzione abbastanza facile ed economica possa essere all’orizzonte.
È noto che le GTD devastano ogni anno fino al 30% delle viti di un singolo vigneto e che in genere attaccano le viti più vecchie e consolidate, solo in California, le perdite annuali dovute alle GTD ammontano al 14% del valore totale dell’uva da vino prodotta.
I funghi che causano la GTD tipicamente entrano nel sistema della vite attraverso le fessure della potatura e, una volta insediatisi, sviluppano un cancro marcescente che si espande gradualmente, dissolvendo la parte legnosa della vite dall’interno verso l’esterno e uccidendo la pianta.
La struttura di cellulosa e lignina che costituisce le piante legnose non è facile da dissolvere, ma un gruppo di funghi ha scoperto come farlo, lasciando perplessi gli scienziati.
Barry Goodell, professore di microbiologia presso l’Università del Massachusetts Amherst responsabile della ricerca pubblicata nella rivista Fungal Biology, ha detto:
«L’ingrediente mancante è la comprensione di ciò che i composti molto piccoli prodotti dai funghi stanno effettivamente facendo alla vite».
Barry Goodell con il suo team di colleghi e studenti dell’UMass Amherst, insieme a scienziati dell‘Università di Firenze in Italia, dell’Université de Lorraine e dell’Université de Haute-Alsace, entrambe in Francia, e dell’Università di Concepción in Cile, oltre a proprietari di vigneti sia in Francia sia in Italia, hanno scoperto che alcuni dei funghi che causano la GTD producono diversi tipi di piccoli composti che vengono rilasciati nel legno della vite, uno di questi composti è responsabile della riduzione del ferro. Normalmente il ferro si presenta come composto chimico Fe3+. La riduzione del ferro da Fe3+ a Fe2+ è alla base di alcuni problemi della vite.
Barry Goodell ha detto:
«Abbiamo anche scoperto che c’è un’altra serie di piccoli composti che vengono prodotti da altri funghi, questi composti sono davvero bravi a produrre perossido di idrogeno, questo composto chimico (noto anche come acqua ossigenata) quando incontra il ferro ridotto, innesca la reazione, rilascia una serie di radicali dell’ossigeno che danneggiano il tessuto legnoso causando una malattia quasi cancerogena».
I ricercatori hanno spiegato che più specie di funghi, producono in proprio uno dei due tipi di piccoli composti necessari per una bomba extracellulare, hanno capito come riunirsi, mescolare le rispettive sostanze chimiche e usarle per far collassare le pareti di cellulosa delle cellule della vite. I funghi dopo che le pareti cellulari sono state violate, possono banchettare con il fluido ricco di zuccheri che una volta era la struttura cellulare che sosteneva la crescita della vite stessa.
Fortunatamente esiste una potenziale soluzione, talmente comune che probabilmente i consumatori la mangiano ogni mattina con i cereali: antiossidanti e chelanti a bassa tossicità. Spesso aggiunti ai prodotti alimentari per preservarne la freschezza, interrompono la produzione di ferro ridotto e di perossido di idrogeno. Inoltre, eliminano i radicali dell’ossigeno prodotti dai funghi.
Barry Goodell ha affermato:
«Ci sono alcuni batteri e funghi selezionati che producono questi composti antiossidanti e chelanti. La nostra ricerca dimostra che potremmo essere in grado di gestire e fermare le malattie del tronco della vite (GTD), attraverso trattamenti di “biocontrollo”, aumentando la presenza naturale di questi organismi antagonisti sulle viti. Naturalmente c’è ancora del lavoro da fare, i patologi della vigna devono testare la nostra ricerca sul campo e altri microbiologi vorranno verificare il nostro lavoro, ma abbiamo già dei colleghi che fanno parte del nostro team più ampio, siamo fiduciosi che questa ricerca rappresenti una svolta nel modo in cui comprendiamo questa devastante malattia dei vigneti e come controllare questa devastazione».

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About Pino Silvestri

Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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