Tricotillomania

La malattia mistero di chi si strappa i capelli soffrendo in silenzio 

Jena Metts

Si chiama tricotillomania, sebbene trattata come una malattia psichiatrica, gli ultimi dati indicano che non è una “cattiva abitudine”, un disturbo ossessivo compulsivo, come mangiare le unghie o scrocchiare le nocche delle dita della mano.
La tricotillomania per certi versi, si relaziona con la sindrome di Tourette, un disturbo neurologico caratterizzato da ripetitivi movimenti involontari del corpo e/o facciali e con tic di tipo vocale o verbale.
Il Dr. Keuthen Nancy, di Boston, dirige una clinica per la cura tricotilomaniaca, spiega:
“La tricotillomania è uno dei misteri a livello medico non risolti, perché sappiamo pochissimo sulle sue componenti genetiche e biologiche”.
Secondo la Trichotillomania Learning Center (TLC), 11 milioni di persone negli Stati Uniti (l’1,5% dei maschi e il 3,5% delle femmine), soffrono di voglia incontrollabile di strapparsi i capelli, le sopracciglia e le ciglia; queste persone possono trascorrere ore davanti allo specchio, in posture molto strane, nel tentativo di individuare e strappare uno dei capelli che sentono non appartenergli”.
Nessun medico capisce come curare la tricotillomania. I trattamenti standard, come le medicine e la terapia comportamentale, sembrano fare poco per persone come Jena Metts, una ragazza colpita da questa strana malattia. Metts, negli ultimi 10 anni, ha incontrato decine di psicologi e psichiatri, ha preso molti anti-depressivi, senza trovare una soluzione definitiva. Una volta un medico, dopo aver ascoltato il suo problema ha detto: “Bene, basta fermarsi”.
Metts, nel corso degli anni, ha provato personalmente qualche espediente per modificare i suoi comportamenti: ha coperto le dita con il nastro adesivo, ha indossato i guanti di notte per evitare la tentazione di strapparsi i capelli, riuscendo a resistere solo per tre mesi.
“Ogni volta che mi emoziono, sono stressata o sconvolta per qualche motivo, mi sfogo con i miei capelli. A volte, per una forma di perfezionismo, quando vedo un po’ di capelli attaccati, ho voglia di strapparli”.
Liberamente tradotto da abcnews

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About Pino Silvestri

Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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9 thoughts on “Tricotillomania

  1. cazzo, Patti mi hai appena dato la notizia peggiore della mia vita… io mi strappo le sopracciglia da anni e tutti non fanno che rompermi le palle (morali)

  2. Ne ho sofferto anche io … ma si supera … con l’amore delle persone che ti sono vicine …. se impari ad amarti … se conosci qualcuno che ne soffre dagli pure il mio indirizzo e-mail.

    Allora?!?!?

    Si inizia a lavorare o no?

    Quante vignette mi fai alla settimana?

    Sai costruire una storia se io ti dò gli aneddoti?

    Commentami … Lidia

    P.S: dimenticavo … un abbraccio tutt’altro che virtuale!

    ^_*

    :-*

  3. anch’io soffro di questo disturbo e non riesco a smettere anche se lo desidero fortemente!

  4. madre santa!

    oggi ho scoperto che sono malata!

    ed io che credevo fosse un semplice ti nervoso…

  5. ragazzi aiuti, sono 6 anni che ci soffro, a 9 anni è xominciato…i miei non mi ascoltano, mi odio, non vorrei vivere, quando litigo o studio me li strappo, ormai è sempre, i miei mi prendono per malata aiuto

  6. IO CE L’HO FATTA….HO SOFFERTO DI QUESTO PROBLEMA PER 10 LUNGHISSIMI ANNI…..E ADESSO CI SONO RIUSCITA!

    PER CHI VUOLE CONTATTARMI E SAPERE COME CI SONO RIUSCITA ECCO IL LA MI MAIL:

  7. Io ho cominciato a 11 anni, per problemi personali, ho continuato per altri sette, nonostante il problema fosse ormai evidente e dovessi ricorre a brutti riporti e i miei abbiano sommariamente cercato di farmi smettere. A 18 sono riuscita a uscirne per qualche mese, poi ci sono ricaduta per via di un altro problema e ora sono più che depressa, non riesco a smettere e mi vedo sempre più brutta e sono sempre più triste, non ho nessuno con cui parlare veramente. Vorrei una vera amica

  8. Ciuly, Sicuramente troverai qualche nuova amica di passaggio qui, a leggere questa notizia.

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