Trapianto fecale, estremo rimedio per curare gravi infezioni intestinali

Sì, è esattamente un trapianto di feci da una persona all’altra. E’ disgustoso ma questa procedura medica inventata alla fine del 1990, ha effettivamente il potenziale di salvare le  vite umane

Il Dr. Alisdair MacConnachie, del Gartnavel General Hospital di Glasgow, forse è l’unico medico nel Regno Unito ad aver effettuato questo tipo di trapianto. Spiega la procedura del trattamento:
“Il paziente dopo aver preso le pillole per controllare gli acidi dello stomaco, è messo sotto antibiotici fino alla sera prima.
La mattina seguente un donatore (di solito è un parente stretto che tende a mangiare lo stesso tipo di cibo e vive nello stesso ambiente del paziente) verrà a fornire un campione di feci. Successivamente, 30 grammi del campione prelevato, è mescolato in un frullatore con una soluzione salina. Il fluido viene poi passato attraverso un filtro simile a quello del caffè per ottenere un liquido molto acquoso.
Ed ora, arriva la parte peggiore, attraverso un sondino inserito nella narice del paziente, 30ml di liquido fecale trattato con la soluzione salina, raggiunge il suo stomaco.
Perché si arriva a tanto? Bene, quando tutte le procedure falliscono, questo trapianto fecale è l’estremo rimedio per curare il Clostridium difficile (è un batterio che vive anche nell’intestino umano, fa parte della flora batterica intestinale. Il problema dell’infezione da Clostridium difficile, sorge quando una persona prende troppi antibiotici, ciò sconvolge il normale equilibrio della flora batterica intestinale. I batteri del Clostridium difficile, si moltiplicano rapidamente, causando un’infezione e conseguente diarrea, che può essere fatale. Il trapianto fecale è l’ultima risorsa per ripristinare i batteri buoni.
Il trattamento è molto efficace, da quando ho iniziato nel 2003, ho effettuato venti trapianti fecali, diciannove pazienti sono guariti, un  solo paziente non è stato possibile salvarlo. Il successo, tuttavia, non m’impedisce di avanzare critiche a molti colleghi che non suggeriscono ai pazienti questa cura, già testata e pubblicata sui trattati medici.
Il paziente deve essere informato per poter scegliere tra il rischio di morire o ricevere un trapianto fecale salva vita. La maggioranza dei pazienti, se non tutti, sceglierebbero sicuramente la seconda opzione“.
Il Prof. Lawrence Brandt, gastroenterologo al Montefiore Medical Center di New York, dice di ricevere due, quattro email al giorno da persone malate che vogliono sottoporsi al trapianto fecale. Finora ha effettuato quarantadue interventi. Ricorda il primo nel 1999:
“La paziente dopo sei ore mi chiamò per dirmi di sentirsi bene. L’ho sentita per altri sei mesi, in effetti non ha avuto più ricadute da infezione Clostridium difficile. Negli Stati Uniti, molti pazienti e medici hanno manifestato grande interesse per questo trattamento, indicato anche per la sindrome del colon irritabile“.

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Comments ( 2 )
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  • Saamaya

    Disgustosamente interessante.

    :-/

  • Pattinando

    Inevitabile disgusto, la notizia è davvero interessante, consigliata a chi si rovina la salute con l’abuso di antibiotici.