Tolleranza sul patibolo: omicida graziato qualche secondo dopo essere stato impiccato

Recentemente a Mashhad, in Iran, un uomo è stato condannato all’impiccagione per aver ucciso Babak, un agente di polizia. Tuttavia, pochi istanti dopo che la sentenza è stata emessa, la famiglia del defunto ha urlato il perdono e l’interruzione dell’esecuzione.
Mehr News riporta che la famiglia di Babak ha chiesto il perdono alcuni secondi dopo che il criminale era stato impiccato e penzolava dalla forca. Le persone attorno si sono precipitate a sostenere l’uomo e rimuovere la corda intorno al collo (la velocità del loro intervento fa credere che durante le esecuzioni sia presente una squadra pronta a intervenire anche all’ultimo secondo in caso di perdono).
In Iran se la famiglia di una vittima di omicidio offre il perdono, la richiesta sarà giustamente osservata.
In questo recente caso è stato deciso che l’omicida di Babak che è stato graziato, deve andare in carcere e pagare ventisettemila euro come risarcimento alla famiglia della vittima.

Nota a margine di quest’articolo
Il sito dell’Organizzazione universale della tolleranza è pienamente consapevole del fatto che la pubblicazione di foto di esecuzioni pubbliche è dannosa e rafforza la violenza, ma in questo caso specifico, l’importanza della tolleranza e del perdono all’interno della società iraniana richiede tale pubblicazione (vedi foto: attenzione alle immagini grafiche non appropriate per i minori e le persone sensibili).
Speriamo che un giorno non ci sia più la pena di morte in tutti i paesi del mondo.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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