Tim Bray, sviluppatore di Google, propone un nuovo codice errore 451 per i siti bloccati dalla censura dei governi

Tim Bray, uno degli inventori degli standard Web XML, già sviluppatore per Microsoft Sun, ora tra i principali sviluppatori di Android di Google, ha proposto l’istituzione di un nuovo codice di errore “451” per le pagine web, visualizzato ogni volta che si visita un sito bloccato dalla censura dei governi.
Tim Bray – come riporta Andrew Couts, nel suo sito -, ha detto:
“La censura online imposta dai governi nel corso degli ultimi anni è diventata sempre più diffusa. Le attuali tendenze legislative dei governi di tutto il mondo punta ad un futuro che vedrà sempre più siti bloccati.
Impedire che ciò accada è solo una parte della battaglia, quando la censura è in atto, abbiamo bisogno di un segno che ci dice chiaramente che il vero motivo dell’inaccessibilità del sito è la censura“.
Tim Bray, come codice errore per la censura, ha proposto il numero 451 in onore dello scrittore Ray Bradbury, autore del romanzo di fantascienza “Fahrenheit 451“, pubblicato la prima volta nel 1950,  ambientato in un ipotetico futuro (dopo il 1960), dove i libri sono considerati fuori legge, e i pompieri hanno il compito di bruciarli.
Tim Bray, intervistato dal Guardian, ha detto:
“Non potremo mai eliminare completamente le restrizioni alla libertà di parola. D’altra parte, ritengo che quando dette restrizioni, disgustose e terrificanti, sono in atto, dovrebbe essere segnalato  in modo trasparente.
Internet ha già integrati un certo numero di analoghi codici di stato HTTP, come 404 pagina non trovata, o 504 Gateway Timeout.
L’idea di Bray è nata dopo aver letto sul sito di Terence Eden, un appunto tecnico incentrato sulla mancanza di un vero codice HTTP per la censura.
Terence Eden, nel suo articolo ha evidenziato di essersi trovato di fronte a un “403 Forbidden” non per aver commesso un errore (l’indirizzo url che aveva digitato era esatto) ma per aver tentato di accedere al sito di file-sharing The Pirate Bay, recentemente vietato nel Regno Unito, ma di fatto bloccato da una modalità tecnica di attuazione della censura.
Tim Bray, nella speranza di rendere disponibile il codice di errore 451, ha inviato una proposta alla Internet Engineering Task Force (IETF), l’organismo internazionale che supervisiona gli standard della tecnologia Internet.
L’idea di Tim Bray, secondo il Guardian, potrebbe essere presa in considerazione, in tempi brevi dall’IETF, in occasione della prossima riunione alla fine di luglio. Ma non c’è alcuna garanzia che sarà adottato.
Tim Bray, sulla possibilità di accettazione della sua proposta, ha detto:
IETF, è un gruppo intelligente e conservatore. E’ possibile che qualcuno della commissione indicherà un difetto fatale nell’idea, ad esempio dirà che è ragionevole inserire un nuovo codice di stato per la censura, ma per motivi tecnici non è appropriato utilizzare il numero 451. Sarei un po’ sorpreso, ma non troppo, perché la progettazione di internet è difficile”.

Andrew Couts, autore dell’articolo, ha scritto che su “Fahrenheit 451”, non è del tutto esatto quando citato da Tim Bray, perché Ray Bradbury, ha ripetutamente affermato che il suo “Fahrenheit 451” non era un libro sulla censura, piuttosto un attacco alla nascita della televisione, ed i suoi effetti dirompenti sulle persone interessate alla letteratura.
Adesso, come per la televisione, considerato il modo spietato con cui Internet – soprattutto nelle giovani generazioni – ha esasperato l’allontanamento dai libri (o da qualsiasi tipo di lettura di articoli lunghi),  non è del tutto chiaro come Ray Bradbury, avrebbe potuto apprezzare questo tributo di Tim Bray“.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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