The New York Times: Lo scandalo cresce, il partito di Berlusconi, pulisce la casa

Il partito conservatore d’Italia (Pdl), dell’ex primo ministro, Silvio Berlusconi , ha annunciato una serie di misure di pulizia della casa, a seguito di uno scandalo finanziario che ha spinto alle dimissioni del rappresentante del partito della Regione Lazio.
L’annuncio, dopo un incontro frettoloso a Roma, aveva lo scopo di disinnescare la crescente insoddisfazione con il partito di Berlusconi, il centro-destra Popolo della Libertà, in costante calo nei sondaggi nelle elezioni che incombono nella prossima primavera.
Uno scandalo recente, che coinvolge diversi consiglieri regionali sotto inchiesta con l’accusa di essersi appropriati di fondi pubblici, giunge in un momento di diffusa instabilità politica in Italia, senza dubbio è stato sentito più acutamente nel partito di Berlusconi.
Le indagini sulle affermazioni di malefatte in altre regioni governate dalle forze Berlusconi, così come due regioni governate dal centro-sinistra, hanno esasperato gli italiani in un momento di forte disaffezione con la classe politica, che è ampiamente considerata come inetto e fuori dal mondo con le crescenti preoccupazioni di un paese turbato da una profonda crisi economica.
Il partito ha preso in esame le dimissioni di Renata Polverini, presidente della Regione Lazio, che comprende Roma, a soli due anni dal suo mandato, dopo le accuse – pubblicato dai giornali nelle ultime due settimane – della spesa eccessiva con soldi pubblici da parte di alcuni parlamentari del centro-destra.
La signora Polverini, durante il suo discorso di dimissioni, ha detto che il Consiglio regionale non è stato degno di rappresentare una regione importante. Ha aggiunto di non aver fatto nulla di male, accusando l’implosione del suo governo per lotte interne di partito e la corruzione endemica che non è riuscita a sradicare.
Berlusconi ha lanciato un’accusa più ampia, dicendo che lo scandalo della Regione Lazio è stato il risultato di un modo intollerabile di fare politica e di finanziamento dei partiti, che è comune a tutti i gruppi politici e devono essere affrontati con decisione: “La politica italiana rischia di morire perché è screditata“, ha scritto sulla sua pagina Facebook.
I funzionari hanno detto che l’inchiesta deve essere completata. In un’intervista pubblicata su La Repubblica, un giornale quotidiano romano, Giuseppe Pignatone, il procuratore di Roma, esaminando le irregolarità, ha detto che l’inchiesta è solo all’inizio: “Non possiamo ipotizzare dove andrà a finire”.
Gli italiani sono stanchi di scandali di una classe politica incapace a guidare l’Italia fuori dal suo malessere economico.
Nell’ultimo scandalo, la polizia ha detto che il capo del servizio postale al Senato, Orlando Ranaldi, 53 anni, è stato arrestato con l’accusa di traffico di cocaina.
Gerardo Pisano, 51 anni, un imprenditore che ha chiuso la sua attività due anni fa quando l’industria delle costruzioni è entrata in crisi, ha detto:
“Il primo politico che agisce effettivamente in favore del popolo dovrebbe essere proposto per la santità, ma temo che sia solo una speranza utopica. In un momento di crisi, il vero scandalo è l’incapacità dei partiti politici “per governare, nonostante tutti i loro benefici“.
Gaia Pianigiani contribuito reporting.

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