Sviluppato il primo robot umanoide in grado di simulare in tempo reale le espressioni facciali delle persone

La tecnologia contribuirà a creare una nuova generazione di robot realistici in grado di interagire in modo convincente con gli esseri umani

 
Le espressioni facciali umane, simulate dal robot Jules

Jules – questo è nome del robot -, è in grado di rilevare e replicare dieci emozioni, comprese la felicità, tristezza e preoccupazione.
La tecnologia contribuirà a creare una nuova generazione di robot realistici in grado di interagire in modo convincente con gli esseri umani.
Gli occhi di Jules, non sono altro che videocamere che scansionano i movimenti e le espressioni delle persone, sono automaticamente convertiti in istruzioni digitali per essere replicati dal robot, tramite 34 motori interni.
Il volto del robot, tra i tanti movimenti, può sorridere, fare smorfie, aggrottare la fronte, grazie ad una pelle elastica e flessibile, prodotta con una sostanza chiamata Flubber.
Jules
può interpretare i comandi a 25 fotogrammi il secondo, idonei per replicare, quasi istantaneamente, anche i più complessi movimenti.
Il software innovativo di Jules, è stato sviluppato in tre anni e mezzo dal team del Laboratorio di Robotica di Bristol (BRL), gestito dalla "University of the West of England" e l’"University of Bristol", con la supervisione di David Hanson, esperto di robotica.
Jaeckel Pietro, un componente del team di Bristol, spiega:
"La ricerca contribuirà alla creazione di robot realistici, inizialmente per far compagnia agli anziani e aiutare gli astronauti nello spazio, in futuro per altri compiti.
L’aspetto e il comportamento dei robot, devono essere ben bilanciati per soddisfare l’aspettativa formata dalla nostra esperienza sociale; non rispettare queste attese a causa d’imperfezioni o sottile squilibrio tra l’aspetto e il comportamento, è un errore che dobbiamo assolutamente evitare, per non creare disagio nelle persone che osservano il robot".
Kerstin Dautenhahn,  ricercatore di robotica presso l’Università di Herefordshire, è critico sullo sviluppo di nuovi robot come Jules, ritiene che le persone possono essere sconcertate da automi umanoidi troppo simili agli umani. Ha aggiunto:
 "La ricerca ha dimostrato che se si dispone di robot in grado di svolgere molte attività umane, la gente potrebbe effettivamente reagire negativamente nei suoi confronti".

Fonte: Telegraph

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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