Le donne saudite non trovano nulla di strano nel sottoporsi a interventi di chirurgia estetica e poi coprirsi interamente con abiti e veli.
Sarah, single, 28 anni, libera professionista, spiega:
“Le donne sotto le tuniche indossano abiti firmati, acquistati dai mariti in occasione di viaggi all’estero. Sotto i veli che coprono le loro teste,nascondono tagli di capelli alla moda che ostentano vanitosamente quando s’incontrano in raduni con altre donne, per frequentarci abbiamo tante occasioni private e viaggi”.
Sarah (per proteggere la sua privacy fornisce solo il nome), è al suo 22° intervento di chirurgia estetica. Ora ha altri due desideri, labbra come quella della bellissima cantante libanese Haifa Wehbe e meno lucentezza alle sue narici, benché il suo chirurgo plastico finora abbia rifiutato d’intervenire sul naso che non ha bisogno di modifiche.
La legge islamica ammette alcuni interventi di chirurgia plastica, altri sono vietati.
La religione in Arabia Saudita copre ogni aspetto della vita: tre anni fa, quando la tendenza per gli interventi di chirurgia estetica ha iniziato a espandersi,gli ecclesiastici hanno incontrato i chirurghi plastici per stabilire fino a che punto l’intervento di chirurgia estetica violava il principio islamico contro la manomissione delle creazioni di Dio.
E’ stato raggiunto un accordo sulle linee guida da seguire, per esempio, sono leciti (halal) gli interventi su seni insolitamente piccoli che possono frustrare una donna.
Sono proibiti (haram) interventi come quello per cambiare la forma di un “naso perfetto” con il solo scopo di somigliare a una cantante o attrice (come richiesto da Sarah).
Ahmed al-Otaibi, specialista della pelle (riceve chiamate da molte donne che chiedono consigli su interventi di cosmesi), dice:
“La liposuzione, l’ingrossamento del seno e la modellazione del naso sono gli interventi estetici più richiesti dalle donne; infoltimento dei capelli e interventi al naso quelli più richiesti dagli uomini”.
Il boom di richieste di chirurgia plastica in Arabia Saudita, ha spinto il giornalista Abdoo Khal a scrivere un pezzo molto critico intitolato: “Noi non vogliamo che tu sia cenerentola“.
Nel testo ha scritto:
“Le donne hanno fretta a sottoporsi a interventi di chirurgia plastica, ossessione che deriva dalla loro insicurezza, ciò consolida l’idea che le donne sono solo per il letto“.
Higiab – Alcune informazioni sull’Hijâb, l’abito femminile islamico
Copertura di tutto il corpo
Alcuni ritengono che il viso e le mani della donna debbano essere coperti, altri studiosi affermano che sia invece permesso lasciare scoperti il viso e le mani della donna, finché non esista fitna (pericolo di seduzione) provocata o subita.
E’ proibito mantenere scoperti il viso e le mani se:
– la donna è attraente e si abbellisce il volto e le mani con prodotti di bellezza o sostanze estranee;
– la società in cui vive è corrotta, non ha comportamenti islamici, e dove gli uomini non abbassano lo sguardo in sua presenza.
L’abito islamico è una protezione contro la Fitna. Se fosse aderente, metterebbe in evidenza il fisico della donna e violerebbe lo scopo di protezione prefisso.
La donna che si profuma e passa vicino alla gente, così che essi ne possano sentire la fragranza, è come se si comportasse da prostituta.
queste cose io non le capirò mai.. mah..
Buona serata Patt
alidada bisogna cercare di capirle in qualche modo, altrimenti resterà sempre un divario profondo tra la loro cultura e la nostra :-). Baciotto*