Stimolatore elettrico indossabile per eliminare il morbo di Alzheimer

Stimolare l’olfatto degli esseri umani per prevenire condizioni come il morbo di Alzheimer è al centro della ricerca internazionale condotta dall’Università di Otago. Il sistema olfattivo, o senso dell’olfatto, è noto per essere disfunzionale nelle prime fasi del morbo di Alzheimer e Parkinson. È stato anche dimostrato che una corretta funzione olfattiva può svolgere un ruolo chiave nel riprendere conoscenza dopo lesioni cerebrali.
La ricerca Otago è incentrata su un prototipo di concetto indossabile, simile agli occhiali di Google, che produce piccoli impulsi elettronici sulla pelle per stimolare il sistema nervoso olfattivo. Le aree del cervello inclini ad Alzheimer, Parkinson e coma possono essere avviate per ridurre o invertire l’insorgenza di queste gravi condizioni.
Il professor Yusuf Ozgur Cakmak del Dipartimento di anatomia di Otago, autore principale dello studio “Posizionamenti ottimizzati degli elettrodi per la stimolazione elettrica non invasiva del bulbo olfattivo e della mucosa olfattiva”, pubblicato nella rivista specializzata Frontiers in Neuroscience, afferma che i risultati promettenti aprono la strada allo sviluppo del primo sistema al mondo di stimolazione elettrica indossabile e non invasivo per colpire le regioni olfattive.
Yusuf Ozgur Cakmak ha detto:
«I nervi olfattivi hanno terminali profondi nelle regioni del cervello che influenzano la memoria e il sistema di navigazione. Speriamo che questo metodo aiuti a stimolare queste reti per alleviare i sintomi o sopprimere la progressione del morbo di Alzheimer in demenza. Ha anche il potenziale per aiutare il recupero del coma e il morbo di Parkinson».
La modulazione delle regioni olfattive in precedenza è stata tentata con successo con stimolazione elettrica, direttamente (in sala operatoria attraverso le ossa nasali) o indirettamente attraverso il nervo vago. Il nuovo studio ha cercato di sviluppare un mezzo per fornire la stimolazione elettrica alla regione olfattiva in modo non invasivo e in un modo più semplice, facile e meno ingombrante.
Yusuf Ozgur Cakmak ha aggiunto:
«L’applicazione di questo trattamento tramite un auricolare su una zona priva di peli che può essere indossata nella routine quotidiana invece di trattamenti più invasivi rende unico questo metodo».
Le configurazioni multiple degli elettrodi sono state testate con l’ausilio di modelli di campo elettrico convalidati con registrazioni dirette del cervello umano durante la chirurgia cerebrale.
Il team di ricerca di Otago sta collaborando con la società di New York Soterix Medical, leader mondiale nella neuromodulazione non invasiva e nella tecnologia di monitoraggio del cervello. Il team internazionale testerà il proprio stimolatore indossabile in una sperimentazione clinica nel 2020.
Alzheimer’s Association riporta che una persona su 10 di età pari o superiore a 65 anni (10%) ha la demenza di Alzheimer, si prevede che solo negli Stati Uniti 13,8 milioni di persone di età pari o superiore a 65 anni avranno la demenza di Alzheimer entro il 2050.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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