Software consente alle persone paralizzate di parlare con il respiro (video)

Una nuova tecnologia potenzialmente rivoluzionaria permette alle persone paralizzate di parlare analizzando i loro “segnali respiro”. Il software è in grado di riconoscere specifici modelli di respirazione e poi tradurre quei ritmi in una parola.
Il sistema è stato creato dai ricercatori della Loughborough University in Inghilterra, il dispositivo si chiama “Augmentative and Alternate Communication device (AAC)”, consiste in una maschera che è indossata dal paziente e collegata mediante un computer a un sintetizzatore vocale.
Il team durante il test iniziale ha valutato un 97,5 per cento di successo. La difficoltà sta nell’addestrare il computer a riconoscere con precisione i “modelli respiro” e poi formarli nelle parole associate. Il paziente per ogni parola è in grado di specificare quali modelli utilizzare; il software apprende dall’utente imparando da sessioni precedenti quindi può rilevare e prevedere i segnali rappresentanti altre frasi.
AAC potrebbe rappresentare il prossimo passo nel dare la voce alle persone paralizzate quelle che non hanno risolto il problema con i computer in grado di rilevare con precisione il minimo movimento in un muscolo o il più piccolo tremolio di un occhio.

Il dottor Atul Gaur, consulente anestesista che ha lavorato con il team di AAC, ha osservato che la respirazione «è un atto quasi senza sforzo che non richiede intervento per movimenti del corpo o facciali. Questo dispositivo potrebbe trasformare il modo di comunicare di persone con grave debolezza muscolare o di altri disturbi della parola.
Il dispositivo è anche molto più veloce rispetto ad altri precedenti dispositivi, raccoglie continuamente i segnali analogici dai modelli di respiro e li passa attraverso un convertitore analogico-digitale per il computer».
Il dott. David Kerr, docente presso la Scuola di Ingegneria Meccanica e Produzione, ha detto:
«Il monitoraggio analogico continuo dovrebbe darci un maggiore vantaggio di velocità perché in breve tempo possono essere raccolte più informazioni».
L’invenzione è ritenuta essere la prima a utilizzare la respirazione come dispositivo d’input per un computer. I modelli di respiro quando sono stati riconosciuti, sono trasmessi direttamente a un sintetizzatore vocale che può dire a voce alta le pertinenti parole, dando a coloro che in precedenza non avevano voce la possibilità di parlare anche quando non hanno alcun controllo sui muscoli necessari per parlare.