I social media esortati a reprimere il discorso dell’odio

L’Unione europea ha esortato le reti sociali a essere più proattive nella prevenzione e nella rapida eliminazione dei discorsi dettati dall’odio. Ha prodotto un elenco di linee guida, includono il maggior uso dell’automazione per impedire che il contenuto rimosso sia ripubblicato e per rimuovere rapidamente il contenuto segnalato.
La commissione ha detto che nei prossimi mesi le imprese tecnologiche saranno monitorate dall’UE; un europarlamentare ha detto che l’automazione non dovrebbe determinare l’idoneità dei contenuti.
La commissione non ha escluso di prendere in considerazione un’ulteriore regolamentazione, esorta le piattaforme sociali a collaborare più strettamente con le autorità e a investire maggiormente in strumenti automatizzati per segnalare i contenuti che incitano all’odio, alla violenza e al terrorismo.

Segnale chiaro
Il progetto di ricerca della Commissione europea avviata l’anno scorso ha rilevato che solo il 40 per cento dei discorsi motivati dall’odio è rimosso entro 24 ore dalla segnalazione.
Mariya Gabriel
, commissario UE per l’economia e la società digitale, ha detto:
«La commissione ha deciso di affrontare seriamente il problema dei contenuti illegali online. La situazione non è più sostenibile, in oltre il 28% dei casi ci vuole più di una settimana per eliminare i contenuti illegali.
Oggi diamo un chiaro segnale per agire in modo più responsabile. Si tratta di un elemento chiave per i cittadini e per lo sviluppo delle piattaforme. La valutazione sarà completata entro maggio 2018».

Errori automatizzati
Julia Reda, deputata al Parlamento europeo, sul blog ha scritto:
«L’aumento dell’uso dell’automazione è un attacco ai nostri diritti fondamentali. Tra i vari filtri automatici, ricordo quello che ha colpito un video di gatti che fanno le fusa, è stato erroneamente segnalato come violazione del copyright di un’etichetta discografica.
Non possiamo permettere che i filtri automatici siano gli arbitri sulle controversie in materia di contenuti su Internet».

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