Sequenziato il genoma di Ludwig van Beethoven dalle ciocche dei suoi capelli, emersi indizi sulla sua salute

Il genoma di Ludwig van Beethoven è stato sequenziato per la prima volta da un’équipe internazionale di scienziati, hanno utilizzato cinque ciocche di capelli geneticamente corrispondenti del noto compositore.
La ricerca condotta dall’Università di Cambridge, insieme al Beethoven Center di San Jose, American Beethoven Society, KU Leuven, FamilyTreeDNA, Ospedale Universitario di Bonn e Università di Bonn, Beethoven-Haus di Bonn e Istituto Max Planck per l’Antropologia Evolutiva, ha scoperto importanti informazioni sulla salute del compositore, pone nuovi interrogativi sulla sua recente ascendenza e sulla causa della sua morte.
Ludwig van Beethoven nel 1892 chiese al suo medico di descrivere la sua malattia e di rendere pubblica la documentazione. La salute e la causa della morte del grande uomo da allora, senza il beneficio della ricerca genetica, sono state oggetto di dibattito.
La nuova ricerca pubblicata nella rivista Current Biology dimostra che il DNA di cinque ciocche di capelli – tutte risalenti agli ultimi sette anni di vita di Ludwig van Beethoven – proviene da un unico individuo che corrisponde all’ascendenza documentata del compositore. I ricercatori combinando i dati genetici con le storie di provenienza attentamente esaminate, hanno concluso che queste cinque ciocche sono “quasi certamente autentiche”.
L’obiettivo principale dello studio è quello di far luce sui problemi di salute di Ludwig van Beethoven, notoriamente includono la progressiva perdita dell’udito, iniziata tra i 20 e i 30 anni e che alla fine lo portò a essere funzionalmente sordo nel 1818. Il team di ricercatori ha anche studiato le possibili cause genetiche dei disturbi gastrointestinali cronici di Ludwig van Beethoven e di una grave malattia epatica che culminò con la sua morte nel 1827.
Il compositore a partire dagli anni di Bonn, soffrì di “miserabili” problemi gastrointestinali, che continuarono e si aggravarono a Vienna. Ludwig van Beethoven nell’estate del 1821 ebbe il primo di due attacchi di itterizia, sintomo di una malattia epatica. La cirrosi è stata a lungo considerata la causa più probabile della sua morte all’età di 56 anni.

Indizi genetici sulla salute di Ludwig van Beethoven
Il team di scienziati non è riuscito a trovare una causa definitiva per la sordità o i problemi gastrointestinali di Ludwig van Beethoven, tuttavia, hanno scoperto una serie di significativi fattori di rischio genetici per le malattie del fegato. Hanno anche trovato prove di un’infezione da virus dell’epatite B nei mesi precedenti l’ultima malattia del compositore.
Tristan Begg dell’Università di Cambridge, autore principale dello studio, prendendo spunto dai “Libri di conversazione” attraverso i quali il compositore sordo comunicava con coloro che lo circondavano, ha dichiarato:
«Possiamo supporre dai “libri di conversazione” di Ludwig van Beethoven, utilizzati nell’ultimo decennio della sua vita, che il suo consumo di alcolici fosse molto regolare, anche se è difficile stimare i volumi consumati. Sebbene la maggior parte dei suoi contemporanei sostenga che il suo consumo fosse moderato per gli standard viennesi dell’inizio del XIX secolo, non c’è un accordo completo tra queste fonti, è probabile che si trattasse di quantità di alcol oggi note come dannoso per il fegato. Il suo consumo di alcol se fosse stato sufficientemente elevato per un periodo di tempo abbastanza lungo, l’interazione con i suoi fattori di rischio genetici rappresenta una possibile spiegazione della sua cirrosi».
Il team di ricerca suggerisce anche che l’infezione da epatite B di Ludwig van Beethoven potrebbe aver determinato la grave malattia epatica del compositore, esacerbata dall’assunzione di alcol e dal rischio genetico, tuttavia, gli scienziati avvertono che al momento non è possibile determinare la natura e la tempistica di questa infezione, che avrebbe influenzato notevolmente il suo rapporto con la malattia epatica di Ludwig van Beethoven, e allo stesso modo avvertono che la vera portata del suo consumo di alcol rimane sconosciuta.
La perdita dell’udito di Ludwig van Beethoven è stata collegata a potenziali diverse cause, tra cui malattie con vari gradi di contributo genetico. Le indagini sui campioni di capelli autenticati non hanno rivelato una semplice origine genetica della perdita dell’udito. Il dottor Axel Schmidt dell’Istituto di Genetica Umana dell’Ospedale Universitario di Bonn ha dichiarato:
«Sebbene non sia stato possibile identificare una chiara base genetica per la perdita dell’udito di Ludwig van Beethoven, gli scienziati avvertono che tale scenario non può essere rigorosamente escluso. I dati di riferimento, obbligatori per interpretare i genomi individuali, sono in costante miglioramento. È quindi possibile che il genoma di Ludwig van Beethoven riveli in futuro indizi sulla causa della sua perdita uditiva».
Lo studio ha evidenziato che non è stato possibile trovare una spiegazione genetica per i disturbi gastrointestinali di Ludwig van Beethoven, i ricercatori sostengono che la celiachia e l’intolleranza al lattosio sono altamente improbabili sulla base dei dati genomici. È stato inoltre riscontrato che Ludwig van Beethoven aveva un certo grado di protezione genetica contro il rischio di sindrome dell’intestino irritabile (IBS), spesso sospettata come causa, rendendo questa spiegazione meno probabile.
Johannes Krause del Max Planck Institute of Evolutionary Anthropology ha dichiarato:
«Non possiamo dire con certezza cosa abbia ucciso Ludwig van Beethoven, ma ora possiamo almeno confermare la presenza di un significativo rischio ereditario e di un’infezione da virus dell’epatite B. Possiamo anche eliminare diverse altre cause genetiche meno plausibili».
Tristan Begg ha aggiunto:
«Alla luce della nota anamnesi, è molto probabile che si sia trattato di una combinazione di questi tre fattori, compreso il consumo di alcol, che hanno agito di concerto, ma le ricerche future dovranno chiarire in che misura ciascun fattore sia stato coinvolto».

Autenticazione dei capelli di Ludwig van Beethoven
Il team di ricercatori in totale ha condotto test di autenticazione su otto campioni di capelli acquisiti da collezioni pubbliche e private nel Regno Unito, nell’Europa continentale e negli Stati Uniti. Hanno scoperto in questo modo che almeno due delle ciocche non provenivano da Ludwig van Beethoven, tra cui una famosa ciocca che si riteneva fosse stata tagliata dalla testa del compositore dal musicista Ferdinand Hiller.
Precedenti analisi della “ciocca di Hiller” avevano avvalorato l’ipotesi che Ludwig van Beethoven fosse stato avvelenato dal piombo, un possibile fattore dei suoi problemi di salute, tra cui la perdita dell’udito. William Meredith, che ha fatto parte di un team coinvolto nelle precedenti analisi scientifiche dei resti di Ludwig van Beethoven e ha avviato il presente studio insieme a Tristan Begg, ha dichiarato:
«Poiché ora sappiamo che la “ciocca di Hiller” proviene da una donna e non da Ludwig van Beethoven, nessuna delle precedenti analisi basate esclusivamente su quella ciocca si applica a Ludwig van Beethoven. I futuri studi per verificare la presenza di piombo, oppiacei e mercurio devono basarsi su campioni autentici».
I cinque campioni identificati come autentici e provenienti dalla stessa persona, ora appartengono all’Ira F. Brilliant Center for Beethoven Studies di San Jose, in California, a un collezionista privato, Kevin Brown, membro dell’American Beethoven Society, e alla Beethoven-Haus di Bonn.
Ludwig van Beethoven nell’aprile del 1826 al pianista Anton Halm consegnò a mano una delle ciocche (ora nella collezione di Kevin Brown) dicendogli: “Das sind meine Haare!”. (“Questi sono i miei capelli!”).
L’intero genoma di Ludwig van Beethoven è stato sequenziato da un altro campione di Brown, la “ciocca di Stumpff”, che è risultato il campione meglio conservato. Il team di ricercatori ha trovato il collegamento più forte tra il DNA estratto dalla ciocca di Stumpff e le persone che vivono nell’attuale Renania Settentrionale-Vestfalia, coerentemente con l’ascendenza tedesca nota di Ludwig van Beethoven.

Mistero di famiglia
Il team di ricercatori ha analizzato la genetica dei parenti viventi in Belgio, ma non è riuscito a trovare una corrispondenza tra i due, alcuni di loro in base a studi genealogici, condividono un antenato paterno con Ludwig van Beethoven risalente alla fine del 1500 e all’inizio del 1600, ma non corrispondono al cromosoma Y trovato nei campioni di capelli autentici. Il team di ricercatori ha concluso che questo è probabilmente il risultato di almeno un “evento di paternità extracoppia” – un figlio nato da una relazione extraconiugale – nella linea paterna diretta di Ludwig van Beethoven.
Il genealogista genetico Maarten Larmuseau della KU Leuven ha dichiarato:
«Attraverso la combinazione di dati sul DNA e documenti d’archivio, siamo stati in grado di osservare una discrepanza tra la genealogia legale e quella biologica di Ludwig van Beethoven».
Lo studio suggerisce che questo evento si è verificato nella linea paterna diretta tra il concepimento di Hendrik van Beethoven a Kampenhout, in Belgio, nel 1572 circa, e il concepimento di Ludwig van Beethoven sette generazioni dopo, nel 1770, a Bonn, in Germania. Sebbene in precedenza fosse stato sollevato un dubbio sulla paternità del padre di Beethoven a causa dell’assenza di un documento di battesimo, i ricercatori non sono riusciti a determinare la generazione in cui questo evento si è verificato.
Tristan Begg in conclusione ha affermato:
«Speriamo che rendendo il genoma di Ludwig van Beethoven pubblicamente disponibile per i ricercatori, e forse aggiungendo ulteriori ciocche di capelli autenticate all’iniziale serie cronologica, le restanti domande sulla sua salute e genealogia possano un giorno essere risolte».

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