Semplice tecnica per trasformare i disegni 2D in oggetti 3D (Video)

Il team di ricercatori affiliati a diverse istituzioni in Corea del Sud ha sviluppato una semplice tecnica per convertire i disegni 2D in oggetti 3D, nel loro documento pubblicato nella rivista Science Advances, hanno descritto la loro tecnica e i possibili utilizzi.
La stampa 3D negli ultimi decenni è diventata un modo popolare per creare oggetti tridimensionali in modo relativamente semplice. Tale stampa consente la fornitura su richiesta di prodotti semplici. I ricercatori hanno sviluppato un altro metodo per creare oggetti 3D senza la necessità di una stampante.
La tecnica prevede il disegno a mano (o la stampa convenzionale) di un’immagine 2D su un oggetto utilizzando una penna speciale con inchiostro speciale e quindi l’immersione dell’oggetto in una vasca d’acqua. L’inchiostro quando l’oggetto è estratto dall’acqua, viene parzialmente rimosso dall’oggetto formandosi in una rappresentazione 3D dell’immagine originale.
L’inchiostro utilizzato dal team di ricercatori è costituito da due inchiostri: il primo è un composto tensioattivo, che non è adesivo; il secondo non è un tensioattivo e aderisce molto bene a un materiale. La penna dispone di pulsanti per controllare quale inchiostro è espulso durante il disegno. I ricercatori per illustrare come funziona l’idea, hanno disegnato petali rossi su una pietra, poi li hanno legati insieme con cerchio nero al centro tra di loro. Il composto tensioattivo rosso si dissocia dalla pietra quando messo in acqua, mentre l’inchiostro nero ha mantenuto il fiore radicato alla sua base. Il risultato è stato un nucleo nero attaccato alla pietra con petali 3D che si estendevano nell’aria (vedi video).
I ricercatori una volta che hanno testato la loro idea di base, si sono resi conto che le forme 3D risultanti non avrebbero retto quando l’oggetto sarebbe stato rimosso dall’acqua; per superare questo problema, alla soluzione acquosa hanno aggiunto microparticelle di ferro sia agli inchiostri sia al persolfato di potassio. L’oggetto quando è stato immerso nell’acqua, la reazione ha rafforzato l’oggetto 3D.
I ricercatori hanno affermato che la loro tecnica potrebbe essere modificata per consentirne l’uso nelle applicazioni di produzione, evidenziando che i prodotti potrebbero essere stampati in 2D e spediti ai clienti, dove prenderebbero forma una volta immersi nella soluzione appropriata.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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