Segnalato il primo caso noto di trasmissione sessuale del virus Ebola

I ricercatori in una relazione hanno riportato che una donna liberiana ha contratto l’Ebola a marzo per aver fatto sesso con un sopravvissuto della malattia virale. Usando studi di genomi virali sia delle persone e dei contatti delle persone con tutte le altre possibili fonti di virus, hanno concluso che la malattia della donna rappresenta il primo caso noto di trasmissione sessuale del virus Ebola.
La gente di solito contrae il virus spesso letale attraverso il contatto diretto con il sangue o altri fluidi corporei. In questo caso, la coppia aveva avuto rapporti sessuali non protetti sei mesi dopo che l’uomo era sopravvissuto all’Ebola, e 155 giorni dopo che il suo secondo esame del sangue aveva mostrato che era libero dal virus.
I ricercatori il 14 ottobre 2015 hanno segnalato nel New England Journal of Medicine che il genoma del virus Ebola dallo sperma dell’uomo e il sangue della donna era praticamente identico ma differente da tutti gli altri virus Ebola dell’Africa occidentale che erano stati sequenziati. Sulla rivista è stato pubblicato anche un rapporto preliminare per segnalare che il materiale genetico da virus Ebola nove mesi dopo l’infezione può persistere nello sperma.
Entrambi i dati suggeriscono che l’Ebola anche se l’esame del sangue è negativo rimane a lungo in alcune parti del corpo. Tuttavia, in un parere che accompagna i due rapporti di ricerca, Armand Sprecher di Medici Senza Frontiere scrive:
«Il virus Ebola nello sperma non implica che sia contagioso, sono necessari successivi test per cercare il virus attivo nei campioni. Fino a quando lo studio non è completo, i risultati dovrebbero essere considerati preliminari. La trasmissione sessuale del virus Ebola al momento rimane un evento raro considerando che dalla sua diffusione in Africa occidentale più di 17.000 persone sono sopravvissute, da allora avremmo dovuto vedere un certo numero di casi, così non è stato».

Trasmissione sessuale virus Ebola