Se c'è la guerra chi firma la pace, il cretino illuminato?

Mercoledì a Roma, si discuterà di guerra per trovare una soluzione di pace.
Il segretario di Stato, Condoleezza Rice, ha scartato il tema della tregua d’armi retrocedendolo all’ultimo posto dell’agenda. Prima, ha detto, bisogna formulare un piano di pace. La tregua d’armi è l’effetto finale, non la premessa. Purtroppo al tavolo romano non ci saranno né i siriani né Teheran.
Sarà dunque un piano di pace imposto da una delle parti all’altra? Nella presunzione, purtroppo tutta da dimostrare, che la parte proponente abbia già vinto? Ripeto il purtroppo: purtroppo non è così.
Non vogliamo dire che l’incontro romano sia destinato al fallimento. Sarebbe una catastrofe se ciò avvenisse. E non diciamo neppure che il piano di pace già soprannominato Condi non sarà equilibrato e suggestivo. Diciamo soltanto che al tavolo mancherà interamente la parte islamica che ha aperto le ostilità contro Israele.
Se l’Europa fosse una forza politica unitaria la soluzione del rebus forse ci sarebbe. Prodi e D’Alema lo sanno e lo dicono da un pezzo. Quasi tutti i partiti dell’Unione sono su quella linea. Berlusconi credeva di risolvere il problema con la proposta d’un piano Marshall per la Palestina, ma non c’era Marshall e tanto meno la Palestina. Fini sostiene che il governo italiano attuale è equidistante e quindi responsabile delle stragi del terrorismo.
A me non piace essere scortese ma un uomo che ha guidato per cinque anni la politica estera del nostro paese e dice imbecillità di questa dimensione fa sorgere il fondato dubbio d’essere un cretino illuminato, come recita una celebre battuta di Ennio Flaiano, da improvvisi lampi di imbecillità.(Sunto tratto da Eugenio Scalfari su Repubblica)

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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