Scoperto il sistema di filtrazione dell’acqua dei Maya risalente a 2.000 anni fa

Tikal, la più estesa delle antiche città Maya ha purificato uno dei suoi bacini con una tecnologia paragonabile a quella dei moderni sistemi. I Maya più di 2000 anni fa, hanno costruito un complesso sistema di filtraggio dell’acqua con materiali raccolti a chilometri di distanza.
Michelle Starr per Science Alert, ha scritto che i ricercatori che stanno conducendo degli scavi nell’antica città di Tikal, nel nord del Guatemala, hanno scoperto tracce di questa millenaria meraviglia ingegneristica.
Gli autori dello studio come descritto nella rivista Scientific Reports, hanno scoperto che i Maya costruirono il sistema di filtraggio per un grande bacino idrico chiamato Corriental già 2.185 anni fa, non molto tempo dopo che iniziò l’insediamento di Tikal intorno al 300 a.C. Il sistema di filtraggio (si basava su quarzo cristallino e zeolite; un composto di silicio e alluminio, per creare quello che i ricercatori chiamano un “setaccio molecolare” in grado di rimuovere microbi nocivi, metalli pesanti e altri inquinanti) è rimasto in uso fino all’abbandono della città intorno al 1100.
Kenneth Barnett Tankersley, archeologo dell’Università di Cincinnati, autore principale dello studio ha detto:
«Gli stessi minerali sono utilizzati nei moderni sistemi di filtrazione dell’acqua. Ciò che è interessante è che oggi questo sistema sarebbe ancora efficace e i Maya lo scoprirono più di 2.000 anni fa».
Michelle Starr nel suo articolo ha scritto che gli archeologi pensavano che il primo utilizzo della zeolite per la filtrazione dell’acqua risalisse agli inizi del XX secolo. I ricercatori hanno documentato altri tipi di sistemi idrici – compresi quelli incentrati su sabbia, ghiaia, piante e panni, utilizzati in Egitto, Grecia e Asia meridionale già nel 15° secolo a.C.
Kenneth Barnett Tankersley ha detto:
«Molte persone ritengono che i nativi americani dell’emisfero occidentale non avessero la stessa forza ingegneristica o tecnologica di luoghi come la Grecia, Roma, l’India o la Cina, ma quando si tratta di gestione delle acque, i Maya erano millenni avanti».
È emerso dalla ricerca che la qualità dell’acqua sarebbe stata una delle maggiori preoccupazioni per gli antichi Maya, poiché Tikal e altre città dell’impero erano costruite su pietra calcarea porosa che lasciava poca acqua disponibile durante le siccità stagionali. Bere dal serbatoio idrico del Corriental senza un valido sistema di depurazione avrebbe fatto ammalare la gente a causa della presenza di cianobatteri (possono produrre una vasta gamma di potenti tossine – cianotossine -, con effetti nocivi sulla salute dell’uomo e degli animali che vi sono esposti, ad esempio, attraverso l’acqua potabile, l’acquacoltura e la ricreazione) e di sostanze altrettanto tossiche.  Il team di ricerca in precedenza ha scoperto che altri serbatoi idrici della zona erano inquinati con mercurio, forse a causa del pigmento che i Maya utilizzavano sui muri e nelle sepolture.
Kiona N. Smith per Ars Technica lo scorso giugno ha detto che l’acqua potabile e l’acqua da cucina per l’élite della città di Tikal probabilmente proveniva da due fonti che contenevano alti livelli di mercurio: i bacini idrici del Palazzo e del Tempio; in confronto, la nuova ricerca ha riscontrato che il serbatoio idrico Corriental era privo di contaminazione.
I ricercatori hanno affermato che i Maya probabilmente hanno trovato il quarzo e la zeolite a circa 18 chilometri a nord-est della città, intorno al Bajo de Azúcar, dove i due minerali  purificavano naturalmente l’acqua.
Nicholas P. Dunning, geografo dell’Università di Cincinnati, tra gli autori dello studio, ha detto:
«Probabilmente è stato attraverso un’osservazione empirica molto intelligente che gli antichi Maya hanno visto questo particolare materiale essere associato all’acqua pulita, si sono impegnati per utilizzarlo: avevano costruito vasche di decantazione dove l’acqua incanalata scorreva prima di entrare nel serbatoio idrico. L’acqua probabilmente era più pulita e probabilmente aveva anche un sapore migliore».
David Roberts nel 2005 per la rivista Smithsonian ha scritto:
«Tikal (probabilmente si chiamava Yax Mutal) per i suoi antichi abitanti, aveva più di 3.000 strutture, al suo apice nel 750 d.C., ospitava almeno 60.000 persone. Gran parte della città dopo il suo abbandono 900 anni fa è andata perduta fino alla fine del XX secolo, quando gli archeologi guatemaltechi hanno scavato ciò che è noto come il “Mondo Perduto”, un complesso di piramidi ed edifici che erano stati a lungo nascosti nella giungla».
I ricercatori hanno trovato documenti scritti che forniscono una cronologia completa dei governanti di Tikal in un periodo di 800 anni. L’Unesco nel 1979 ha designato il Parco Nazionale di Tikal come Patrimonio dell’Umanità, citandone le strutture e l’arte ben conservate, che attestano lo sviluppo della cultura e della scienza Maya.
Il sistema di filtraggio appena scoperto si aggiunge alla comprensione dei ricercatori delle conquiste scientifiche Maya. Kenneth Barnett Tankersley ha detto che in futuro vuole cercare altri siti Maya che potrebbero aver utilizzato la stessa tecnologia di purificazione dell’acqua.

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