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In quel di Arcore, la notizia non è passata inosservata. Per tutta la giornata, il diretto interessato si è attaccato al telefono per chiedere informazioni, assicurazioni e la disponibilità immediata del farmaco. Ha chiesto aiuto a Fede, Ferrara e la Gardini. Tutti insieme hanno intasato i centralini telefonici della University School of Medicine di Indianapolis, per fare incetta del farmaco.
Nerissa Kreher, responsabile del Centro, rispondendo al telefono, si preoccupava di chiedere lumi sul "piccolo" che doveva essere sottoposto alla cura farmacologica.
"Si è piccolo, a malapena arriva all’attaccatura delle mie bretelle" – sottolineava a livello ascellare il Ferrara.
"Un piccolo più alto di quelli più piccoli, supera di poco l’altezza della cintura di Ferrara" – cercava di correggere zerbinamente Emilio Fede.
"Piccolo è piccolo, ma con i miei tacchi è leggermente più alto di un piccolo senza tacchi" – puntualizzava l’insulsa Gardini.
Mezza giornata per chiarire l’altezza del piccolo, senza approdare a nulla. Poi l’intervento finale del Silvio. Convinto di essere stato boicottato dal rosso e rissoso Nerissa Kreher gli ha urlato al telefono i suoi classici: "Mi consenta", "lei non sa chi sono io" e a sorpresa la Santoro minaccia: "Lei è un dipendente! lei è un dipendente! Spedisca subito il farmaco altrimenti la faccio licenziare".
Subito dopo è arrivata la doccia fredda per  Silvio.
"Ma lei è il padre? quanti anni ha il piccolo?" – ha chiesto Nerissa Kreher.
"Io non sono piccolo, sono un grande, viaggio sulla settantina liftata" – ha risposto Silvio.
E la voce ferma di Nerissa Kreher a chiudere una giornata indimenticabile per dirgli: "Guarda che questo è un farmaco per far crescere i bambini, per te non c’è più speranza. Nano sei e nano resterai!