Il Professor Chris Sinha, dell’Università di Portsmouth, responsabile della ricerca, ha affermato che la tribù Amondawa, scoperta nel profondo della foresta pluviale amazzonica del Brasile, non conosce parole come “giorno”, “settimana”, “mese” o “anno”
Il Prof Sinha, ha detto:
“Il tempo, per il popolo Amondawa, non esiste. Ora, senza dubbio, possiamo affermare che c’è almeno una lingua ed una cultura che non ha un concetto di tempo, qualcosa che può essere misurato, contato o può essere indicato in astratto”.
Wany Sampaio, linguista e l’antropologo Vera da Silva Sinha, due membri del team di ricerca, hanno vissuto otto settimane con la tribù Amondawa, per studiare come la loro lingua veicola concetti riferiti a “la prossima settimana” o “l’anno scorso”.
I due ricercatori, in particolare, hanno appurato che:
– nel linguaggio della tribù Amondawa non c’erano parole per tali concetti, solo consapevolezza dell’alternarsi del giorno e della notte e delle stagioni con la pioggia e asciutte;
– nessuno della tribù ha un’età. Gli Amondawa, cambiano i loro nomi, quando devono segnare fasi e posizioni di vita all’interno della tribù. L’esempio è quello di un bambino piccolo, cambierà nome per lasciarlo al fratellino appena nato.
Il Professor Sinha, in conclusione ha detto:
“La nostra civiltà utilizza metafore per descrivere il trascorrere del tempo, per esempio diciamo: “Il fine settimana è quasi andato”; “Non ho avuto tempo”. Abbiamo creato queste metafore, sono diventate il nostro modo di pensare.
La tribù Amondawa, a meno d’imparare un’altra lingua, non parla e non pensa in questo modo. Le considero persone fortunate, per loro il tempo non è denaro, non sono costrette a correre contro il tempo o programmare quello che dovranno fare la settimana successiva o ilprossimo anno.
Si potrebbe sostenere che sono persone che godono veramente di un’indiscutibile e invidiabile libertà“.
molto, molto interessante, grazie
La loro libertà di vivere senza nessun condizionamento è il vero segreto della felicità. Ciao, Lino.