Scoperta da premio Nobel, il mal di schiena cronico può essere curato con gli antibiotici

Fino al 40% dei pazienti con il mal di schiena cronico può essere curato con un ciclo di antibiotici, piuttosto che da un intervento chirurgico.
I chirurghi nel Regno Unito e in altre parti del mondo stanno rivedendo come trattare i pazienti con dolore cronico alla schiena dopo che gli scienziati hanno scoperto che molti dei peggiori casi erano dovuti a infezioni batteriche.
E’ una notizia shock quella che molti pazienti con inesorabile dolore lombare non dovranno più sottoporsi a grandi interventi chirurgici ma potranno invece essere curati con un ciclo di antibiotici che costano circa 134 euro.
Uno dei più eminenti chirurghi spinali del Regno Unito, ha detto che nella sua vita professionale questa è stata la scoperta più grande, il suo impatto sulla medicina è degno di un premio Nobel.
Peter Hamlyn, consulente chirurgo neurologico e del midollo presso l’ospedale dell’University College di Londra (recentemente ha operato il collo infortunato del giocatore di rugby Tom Croft), ha detto:
«La scoperta è di vasta portata. Stiamo parlando probabilmente della metà di tutta la chirurgia spinale per il mal di schiena che può essere sostituita da assunzione di antibiotici».
Specialisti che si occupa del mal di schiena da qualche tempo hanno individuato che in casi eccezionali la colpa è dovuta alle infezioni. Gli scienziati dell’University of Southern Denmark, ha scoperto che il venti, quaranta per cento del dolore cronico lombare sono causati da infezioni batteriche.
Oggi in Gran Bretagna circa quattro milioni di persone a un certo punto della loro vita possono aspettarsi di soffrire di dolore cronico di schiena. L’ultimo studio suggerisce che più di mezzo milione di loro troverebbero beneficio con gli antibiotici.

Il dott. Hanne Albert, del gruppo di ricerca danese, intervistato dal Guardian ha detto:
«La cura non è indicata per le persone con normale mal di schiena, quelli con dolore acuto o subacuto, ma solo quelli con mal di schiena cronico. Si tratta di persone che vivono una vita ai margini perché sono penalizzati dal dolore. Noi vogliamo farli tornare a una vita normale che non avrebbero mai previsto».
Claus Manniche, un ricercatore senior del gruppo, ha detto che lo studio per trovare la cura è durato dieci anni di lavoro impegnativo. E’ stata dura. Ci sono stati alti e bassi, molti nostri colleghi all’inizio non capivano la questione dei batteri legati alla cura del mal di schiena».
Il team danese ha descritto il loro lavoro in due articoli pubblicati sul Journal European Spine. Nella prima relazione, hanno spiegato come le infezioni batteriche all’interno dell’ernia del disco possono causare l’infiammazione dolorosa e piccole fratture nelle vertebre circostanti.
Il team danese insieme ai medici a Birmingham, ha esaminato il tessuto rimosso da pazienti con segni d’infezione, quasi la metà è risultata positivo, e di questi, oltre l’80% ha evidenziato la presenza del batterio Propionibacterium acnes, responsabile dell’acne.
Il Propionibacterium acnes, si nasconde nelle radici dei capelli e nelle fessure nei nostri denti, può entrare nel flusso sanguigno durante lo spazzolamento dei denti. Normalmente non causa alcun danno ma la situazione potrebbe cambiare quando una persona soffre di un’ernia del disco. Il corpo per guarire il danno, sviluppa piccoli vasi sanguigni nel disco. Invece di aiutare, però, i batteri all’interno, crescono e causano gravi infiammazioni e danni alle vertebre vicine, visibili con una risonanza magnetica.
Gli scienziati nel secondo articolo hanno dimostrato di poter curare il mal di schiena cronico, con una cura antibiotica praticata in cento giorni. In uno studio randomizzato, i farmaci hanno ridotto il dolore nell’80% dei pazienti che aveva sofferto per più di sei mesi e aveva segni di vertebre danneggiate evidenziate dalla risonanza magnetica.
Il dott. Hanne Albert ha sottolineato:
«Gli antibiotici non sono indicati per tutti i mal di schiena. L’uso eccessivo di farmaci potrebbe portare a batteri più resistenti agli antibiotici, che sono già un grave problema negli ospedali. L’indicazione è che molti pazienti potrebbero essere sottoposti a intervento chirurgico inefficace, mentre potrebbero alleviare il loro dolore con una cura di antibiotici.
Dobbiamo dare risalto a questa nuova cura, educare i medici così i pazienti possono ottenere il giusto trattamento ed evitare un intervento chirurgico non necessario».
Peter Hamlyn ha aggiunto:
«La ricerca futura dovrebbe mirare ad aumentare il numero di pazienti che rispondono agli antibiotici, in modo da velocizzare il tempo necessario per sentirsi meglio, magari utilizzando farmaci più mirati.
Il Servizio Sanitario Nazionale inglese ogni anno spende 567.000 euro sulla chirurgia spinale, la maggior parte della quale è per il mal di schiena. Un piccolo intervento è in grado di correggere un’ernia del disco, che avviene quando uno dei morbidi cuscini di tessuto tra le ossa della colonna vertebrale salta fuori e preme sui nervi vicini. I chirurghi semplicemente tagliano la parte sporgente del disco. I pazienti che soffrono di dolore per tutto il giorno e la notte può ricevere importanti operazioni per le vertebre danneggiate o avere dischi artificiali impiantati.
Eliminando gli interventi chirurgici non necessari siamo in grado di risparmiare duecentocinquantamila euro dal bilancio del NHS. Il prezzo individuale del trattamento antibiotico costa solo centotrentaquattro euro. E’ spettacolarmente diverso dal costo della chirurgia. Credo veramente che i ricercatori danesi meritino un premio Nobel».

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