Scienziati italiani hanno sviluppato un procedimento per trasformare il legno in osso quasi identico a quello dei tessuti umani

Scientists in Italy have developed a way of turning wood into bone that is almost identical to the human tissue

FratturaAt the Istec laboratory of bioceramics in Faenza near Bologna (Italy), a herd of sheep have already been implanted with the bones.
The process starts by cutting the long tubular rattan wood up into manageable pieces.
It is then snipped into even smaller chunks, ready for the complex chemical process to begin.
The pieces are put in a furnace and heated.
In simple terms, carbon and calcium are added.
The wood is then further heated under intense pressure in another oven-like machine and a phosphate solution is introduced.
‘Very promising’
After around 10 days, the rattan wood has been transformed into the bone-like material. Full text

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Italian version
Scienziati italiani hanno sviluppato un procedimento per trasformare il legno in osso, quasi identico a quello dei tessuti umani

La sperimentazione con il legno (in particolare quello della quercia rossa e del rattan, più indicati per far attecchire e sviluppare le cellule durante la ricostruzione dell’osso) è iniziata presso il laboratorio dell’Istituto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici di Faenza nei pressi di Bologna, ad un gregge di pecore sono già stati impiantati i nuovi elementi ottenuti con il riscaldamento del legno ad alta temperatura, ridotto in cenere, spruzzata con una soluzione a base di calcio. Poi, il legno è stato esposto ad alti livelli d’ossigeno e d’anidride carbonica, infine messo in acqua salata.
I risultati – a detta degli sperimentatori – sono stati sorprendenti, dopo dieci giorni il legno così trattato è stato ricoperto da una sostanza simile all’idrossiapatite (l’idrossiapatite può essere usata come riempitivo per sostituire ossa amputate, oppure come rivestimento per stimolare la crescita ossea all’interno di impianti protesici) che lo rende al 90% simile alle ossa umane.
Il Dott. Anna Tampieri coordinatrice del team ha detto:
"Questo nuovo materiale osseo è forte, in grado di sopportare carichi pesanti. La sua struttura porosa molto simile a quella dell’osso umano, consente l’attraversamento del sangue e altri composti biologici".
Maurillo Marcacci, chirurgo ortopedico segue da vicino i test sulle zampe delle pecore:
"I raggi X mostrano continui progressi. Entro pochi mesi l’osso di pecora e quello artificiale si fonderà in un unico elemento, un importante passo avanti per i chirurghi, come me, e per i pazienti".
La sperimentazione del legno trasformato in osso è stata finanziata dall’Unione Europea.
Le protesi per gli esseri umani (se tutto procederà bene senza segni di rigetto o infezioni nelle pecore), saranno disponibili in circa cinque anni.
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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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