Scienziati infrangono il record di velocità di trasferimento dati in fibra ottica raggiungendo i 402 Tbps

Scienziati dell’Università di Aston, nel Regno Unito, hanno raggiunto una nuova pietra miliare nel trasferimento di dati in fibra ottica, ottenendo una velocità record di 402 terabit il secondo (Tbps). La chiave di questo record di trasferimento dati è stato l’utilizzo di tutte le bande di lunghezza d’onda dei cavi in fibra ottica, tradizionalmente, nella maggior parte delle connessioni a banda larga vengono utilizzate solo una o due bande.
Il nuovo record – come riportato nella rivista NICT -, è più veloce del 25% rispetto al precedente record di 301 Tbps, stabilito lo scorzo marzo dallo stesso team, in quell’occasione erano state utilizzate quattro delle sei bande di lunghezza d’onda disponibili nei cavi in fibra ottica. Espandendo l’uso di tutte e sei le bande, il team di scienziati ha raggiunto una velocità senza precedenti di 402 Tbps: per rendere l’idea, Netflix raccomanda una velocità di connessione a Internet di 3 Mbit/s o superiore per lo streaming di contenuti multimediali ad alta definizione senza interruzioni. La velocità di trasferimento dati da record raggiunta dagli scienziati dell’Università di Aston è oltre 100 milioni di volte più veloce.

Utilizzo di tutte le bande
Il team di scienziati ha realizzato il primo sistema di trasmissione ottica che copre tutte le sei bande di lunghezza d’onda utilizzate nelle comunicazioni in fibra ottica: O, E, S, C, L e U, queste bande corrispondono a diverse lunghezze d’onda dell’infrarosso, che vanno da 1.260 a 1.675 nanometri (nm). La luce visibile, a titolo di confronto, va da 400 a 700 nm.
Attualmente, la maggior parte delle connessioni commerciali in fibra ottica utilizza le lunghezze d’onda della banda C e della banda L (da 1.530 a 1.625 nm) perché offrono la trasmissione più stabile con una perdita minima di dati. Tuttavia, con l’aumento della congestione della rete, queste bande possono diventare sature, rendendo necessario l’uso di altre bande.
Il team di scienziati in esperimenti precedenti, erano riusciti a stabilizzare le connessioni utilizzando la banda E, nonostante il tasso di perdita dei dati sia più elevato a causa dell’esposizione alle molecole di idrossile (OH) che disturbano i segnali. È stato evidenziato che nell’ultimo studio, hanno superato questo problema sviluppando nuove apparecchiature per utilizzare efficacemente le lunghezze d’onda della banda O e U. Il team di scienziati ha creato dispositivi per amplificare i segnali in queste bande utilizzando amplificatori standard disponibili in commercio per la banda O e amplificatori appositamente progettati per la banda U.
Ian Philips dell’Aston University ha affermato:
«Questa scoperta potrebbe contribuire a aumentare la capacità su una singola fibra, in modo che il mondo abbia un sistema più performante».
L’aspetto particolarmente sorprendente è che queste velocità da record, sono state raggiunte utilizzando commerciali cavi in fibra ottica standard, il che implica che non è necessaria alcuna specifica infrastruttura per raggiungere velocità così elevate. Ciò potrebbe aprire la strada a una più ampia adozione e implementazione della tecnologia.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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