Scienziati coreani, hanno trovato l’elisir di lunga vita per gli uomini: la castrazione

Nel mondo industrializzato, le donne, in media, vivono almeno cinque anni in più rispetto agli uomini. Gli scienziati, nel corso degli anni, hanno attribuito tale differenza a una vita più sana e alle cellule più resistenti. Ora, un nuovo studio che ha analizzato la longevità degli eunuchi, o uomini castrati, suggerisce che il testosterone può giocare un ruolo importante nel ridurre l’aspettativa la vita degli uomini.
L’idea di indicare il testosterone, l’ormone sessuale maschile, come responsabile della durata della vita non è una novità: i cani castrati e altri animali che hanno avuto le loro fonti di testosterone rimosso, spesso vivono più a lungo rispetto ai loro omologhi intatti. Riguardo al collegamento tra la castrazione e la longevità negli esseri umani, i limitati studi, hanno prodotto risultati inconcludenti.
Il  biologo Kyung-Jin Min della Inha University di Incheon, in Corea, quasi cinque anni fa, cominciò a studiare il legame tra castrazione e la longevità nell’uomo, considerando che fino alla fine del 19° secolo, i governanti coreani impiegavano gli eunuchi a servizio della corte reale.
Kyung-Jin Min, con i suo colleghi dell’Istituto Nazionale di Storia coreana della Korea University, hanno preso in esame i registri tenuti in un documento genealogico chiamato “Yang-Se-Gye-Bo“, con in dettaglio le date di nascita e di morte e altri riferimenti personali di 385 eunuchi, vissuti tra la metà del 16° secolo e la metà del 19° secolo.
I ricercatori, dopo aver accuratamente confrontato i dati con altri documenti storici, sono stati in grado di identificare la differenza della durata della vita di ottantuno eunuchi con quella degli uomini non castrati vissuti nello stesso periodo con condizioni e status sociale simili.
Lo studio, pubblicato sulla rivista online Current Biology, ha evidenziato che la vita degli eunuchi, rispetto ai loro contemporanei non castrati è stata più longeva con una differenza di quattordici, diciannove anni. Il gruppo di ottantuno eunuchi preso in esame, vantava anche tre centenari, numero insolito se si considera che  l’incidenza attuale dei centenari è solo di 1 su 3.500 in Giappone e 1 su 4.400 negli Stati Uniti.
Kyung-Jin Min, ha detto:
“Ho pensato che ci fossero errori nei nostri dati, ho controllato tutto di nuovo. Sono rimasto molto sorpreso dalla grande differenza nella durata della vita e il numero dei centenari tra gli eunuchi”.
Steven Austad, un  bio-gerontologo presso l’Università del Texas Health Science Center, a San Antonio, spiega:
“Lo studio sull’aspettativa di vita degli eunuchi coreani, fornisce la prova che è il testosterone a fare la differenza fondamentale tra gli anni di vita degli eunuchi  e i loro coetanei, mettendo in evidenza che può svolgere un ruolo importante anche nella differenza dell’aspettativa di vita tra donne e uomini.
Lo studio è il più completo e ben controllato. La differenza tra i sessi nel processo di invecchiamento e la longevità è una zona quasi inesplorata, questo studio mette in evidenza che il testosterone è parte del problema.
Identificare tutti i fattori che contribuiscono alla differenza di longevità tra uomini e donne potrebbe fornire ai ricercatori il modo per aiutare gli uomini a vivere più a lungo, senza necessariamente fargli perdere nessuna parte del corpo.

Testimonianza sulla castrazione
Le modalità della castrazione sono raccontate nel resoconto dell’ultimo castrato dell’imperatore cinese, Sun Yoating morto nel 1996, all’età di 94 anni. Egli scrive che per circa un anno un eunuco anziano insegnava al ragazzo di età compresa fra gli 8 e 12 anni i costumi e le usanze delle famiglie nobili, massaggiandogli ogni sera il pene. Quando arrivava il momento dell’operazione, il ragazzo veniva steso su un giaciglio e legato per essere castrato con un coltello scaldato al fuoco. Dopo l’evirazione veniva inserita una piuma d’oca nell’uretra e tamponata la ferita. L’operazione era riuscita se il bambino orinava nel giro di un paio di giorni, in caso contrario sarebbe morto. Invece il metodo utilizzato nei centri della penisola italiana nei secoli XVII e XVIII consisteva nella somministrazione di oppio al bambino che veniva immerso in seguito in un bagno caldissimo. Quando entrava in uno stato di torpore gli venivano recisi i condotti che portavano ai testicoli, che in breve tempo si raggrinzivano e scomparivano. Fu questa la sorte toccata al più famoso cantante castrato di tutti i tempi: Carlo Broschi, in arte Farinelli.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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