Scienziati allarmati per la presenza di nanoparticelle tossiche nei prodotti alimentari

Sono state espresse preoccupazioni circa l’uso di nanoparticelle d’argento come pesticida per l’agricoltura, ciò potrebbe portare a particelle tossiche all’interno della catena alimentare.
Negli ultimi anni è aumentato l’uso di nanomateriali per il trattamento delle acque, imballaggi alimentari, pesticidi, cosmetici e altre industrie. Tali particelle, come le nanoparticelle d’argento distribuiti come pesticida, sono utilizzate per sopprimere la crescita di microrganismi dannosi.
Il maggiore uso ha portato a preoccupazioni che queste particelle tossiche potrebbero alla fine entrare negli alimenti per il consumo umano. Uno studio ha mostrato che le nanoparticelle d’argento artificiali che si trova nella pellicola in polietilene destinata a confezionare alimenti come pane e pollame, possono migrare nei cibi che sono avvolti nella confezione. Tuttavia, le informazioni su se e come le nanoparticelle d’argento portano cambiamenti nel materiale genetico sono limitate.
I ricercatori dell’Università del Missouri in un recente studio, hanno sviluppato un nuovo metodo per rilevare le nanoparticelle d’argento in prodotti freschi e altri prodotti alimentari; per testare il loro metodo, hanno studiato il residuo e la penetrazione delle nanoparticelle d’argento sulla buccia della pera.
Gli scienziati hanno immerso le pere in una soluzione di nanoparticelle d’argento simile all’applicazione di pesticidi. Le pere sono state poi lavate e risciacquate ripetutamente. I risultati hanno mostrato che quattro giorni dopo il trattamento e nonostante la quantità di risciacquo, le nanoparticelle d’argento erano ancora attaccate alla buccia, e le particelle più piccole sono state in grado di penetrare la buccia e raggiungere la polpa della pera.
La scoperta ha generato molta preoccupazione tra i ricercatori perché le nanoparticelle d’argento dopo la digestione hanno la capacità di trasferirsi nel corpo umano.
Le nanoparticelle una volta ingerite, passano nel sangue e nel sistema linfatico, circolano attraverso il corpo e raggiungono i siti potenzialmente sensibili come la milza, il cervello, il fegato e il cuore.

nanoparticelle d'argentopellicola in polietilene