Rivoluzionaria tecnologia di stampa 3D aiuta le persone sorde a sentire, senza bisogno di apparecchi acustici

Gli esperti ora possono creare protesi di ricambio per gli ossicini sono i tre ossi più piccoli del corpo umano, si trovano nell’orecchio medio, servono a trasmettere i suoni dall’aria al fluido contenuto nel labirinto (coclea). L’assenza degli ossicini costituirebbe causa di moderata o severa perdita di udito.
I ricercatori sperano che questi dispositivi personalizzati possano presto far diventare gli apparecchi acustici, un ricordo del passato. I ricercatori dell’Università del Maryland di Baltimora hanno ideato il concetto, utilizza le scansioni TC dell’orecchio di un paziente per creare una protesi stampata in 3D. Attualmente i chirurghi le creano in sala operatoria, spesso falliscono perché non si adattano correttamente.
Il team di ricercatori utilizzando l’imaging TC è stato in grado di eseguire misurazioni dettagliate dell’orecchio interno di un individuo e utilizzare una stampante 3D standard per creare gli ossicini sintetici  su misura.
Il dott. Jeffrey Hirsch, coautore dello studio, ha dichiarato:
«Gli ossicini sono strutture molto piccole, e una delle ragioni per cui l’intervento ha un alto tasso di fallimento, è dovuto all’errato dimensionamento delle protesi. La procedura dovrebbe avere un tasso di successo più elevato progettando una protesi su misura e più precisa».
L’udito funziona attraverso la trasmissione di vibrazioni dal mondo esterno nel timpano e sulla coclea, l’organo sensoriale dell’udito. L’orecchio svolge questo compito attraverso tre minuscoli ossi nell’orecchio medio noti come ossicini.
L’ipoacusia ossea conduttiva è una forma di sordità causata da danni a queste ossa, solitamente per traumi o infezioni. Ciò influisce sul passaggio del suono tra il timpano e l’orecchio interno, con vibrazioni sonore che non raggiungono la coclea. Il trattamento attualmente si concentra sulla ricostruzione chirurgica.
I ricercatori nello studio, hanno rimosso gli ossicini da tre cadaveri, poi hanno eseguito una scansione TC per ottenere misurazioni specifiche. Hanno quindi utilizzato una stampante 3D per creare repliche per sostituire le ossa che avevano rimosso. Le protesi sono state realizzate con una resina che indurisce quando esposta alla luce laser ultravioletta.
Le fasi successive dello studio ha coinvolto quattro chirurghi all’oscuro dei dettagli dell’esperimento, è stato chiesto loro di abbinare la protesi corretta nell’orecchio medio di alcuni cadaveri. Tutti e quattro i chirurghi sono stati in grado di abbinare correttamente il modello della protesi all’osso temporale previsto contenente le parti centrali e interne dell’orecchio.
Il dott. Jeffrey Hirsch ha affermato:
«Le probabilità che questo avvenga casualmente sono 1 su 1.296, con queste protesi la riuscita è quasi istantaneo. Combinando le scansioni TC e la stampa 3D, non solo aumenta la probabilità di un corretto adattamento, si riduce anche il tempo chirurgico.
Il passo successivo è creare protesi che combinino le protesi stampate in 3D con le cellule staminali. Le cellule staminali maturerebbero nell’osso diventando una soluzione permanente per i pazienti con perdita dell’udito».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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