Rivelato il segreto del suono perfetto del violino di Stradivari

La nuova ricerca conferma il lavoro di un professore del Texas A&M, ha dimostrato che le sostanze chimiche usate per impregnare il legno dei violini e di altri strumenti producevano il loro incredibile suono. Il famoso liutaio Antonio Stradivari e altri trattavano i loro strumenti con varie sostanze chimiche, molte di queste sono state identificate per la prima volta.
Joseph Nagyvary, professore emerito di biochimica al Texas A&M è stato il primo a proporre la teoria che non è l’abilità manuale di fare lo strumento, ma le sostanze chimiche usate nella fabbricazione dei violini, il motivo per cui Stradivari e altri, come Bartolomeo Giuseppe Antonio Guarneri, detto del Gesù , hanno creato strumenti il cui suono non è stato eguagliato in oltre 200 anni.
Il team internazionale guidato da Hwan-Ching Tai, professore di chimica alla National Taiwan University, ha fatto pubblicare le sue scoperte su Angewandte Chemie, la principale rivista di chimica in Germania. Joseph Nagyvary circa 40 anni fa al Texas A&M, dopo anni di ricerche sulla sua teoria, fu il primo a dimostrare che una ragione primaria per il suono incontaminato, al di là della raffinata maestria, erano le sostanze chimiche che a quel tempo Stradivari e altri usavano per trattare i loro strumenti a causa di un’infestazione di vermi.
Joseph Nagyvary è stato coinvolto nella ricerca sul violino per gran parte dei suoi 87 anni. Ha imparato a suonare per la prima volta in Svizzera su uno strumento che apparteneva ad Albert Einstein, ha detto:
«Tutte le mie ricerche, nel corso di molti anni, si sono basate sul presupposto che il legno dei grandi maestri subisse un trattamento chimico aggressivo, e che questo avesse un ruolo diretto nella creazione del grande suono degli Stradivari e dei Guarneri».
Le scoperte di Joseph Nagyvary sono state verificate in una revisione dell’American Chemical Society, la più grande organizzazione scientifica del mondo. I risultati attuali del team di ricerca mostrano che borace, zinco, rame e allume, insieme all’acqua di calce, sono stati utilizzati per trattare il legno usato negli strumenti.
Joseph Nagyvary ha aggiunto:
«Il borace ha una lunga storia come conservante, risalente agli antichi Egizi, lo usavano nella mummificazione e più tardi come insetticida. La presenza di queste sostanze chimiche indica una collaborazione tra i costruttori di violini, la farmacia locale e il droghiere. Le infestazioni di vermi erano molto diffuse a quel tempo, per questo, sia Stradivari sia Guarneri devono aver trattato i loro violini per evitare che i vermi mangiassero il legno. Ogni liutaio quando trattava il legno probabilmente usava i propri metodi fatti in casa».
Il nuovo studio ha rivelato che Stradivari e Guarneri avevano il loro metodo proprietario individuale di lavorazione del legno, rendendosi conto che i sali speciali che usavano per l’impregnazione del legno gli conferivano anche alcuni vantaggi in termini di resistenza meccanica e acustica, questi metodi sono stati tenuti segreti, a quei tempi non c’erano brevetti. Era impossibile indovinare dall’ispezione visiva del prodotto finito come il legno veniva manipolato con i prodotti chimici.
Le ricette della vernice non erano segrete perché la vernice stessa non è un fattore determinante della qualità del tono; al contrario, il processo di come le tavole di abete fresco sono state trattate ed elaborate con una varietà di trattamenti chimici a base d’acqua, è fondamentale per il suono del violino finito. Tale conoscenza era necessaria per ottenere un “vantaggio competitivo” su altri costruttori di strumenti. Il team di ricercatori ha trovato le sostanze chimiche utilizzate all’interno del legno, non solo nella sua superficie, ciò ha influenzato direttamente la qualità del suono degli strumenti.
Antonio Stradivari (1644 -1737) nel corso della sua vita ha costruito circa 1.200 violini, li ha venduti solo a persone molto ricche, inclusi i reali. Bartolomeo Giuseppe Antonio Guarneri, detto del Gesù, contemporaneo ma meno noto di Stradivari, ha avuto problemi a vendere il suo lavoro, ora per qualità e prezzo i suoi strumenti musicali sono considerati uguali ai violini Stradivari.
Joseph Nagyvary ha detto:
«Il suono e la qualità dei loro violini non è stato eguagliato in oltre 200 anni, un violino Stradivari oggi può essere valutato a 10 milioni di dollari, e un Guarneri può valere ancora di più. Ulteriori ricerche sono necessarie per chiarire altri dettagli su come le sostanze chimiche e il legno hanno prodotto una qualità tonale incontaminata, in primo luogo, si ha bisogno di diverse decine di campioni non solo da Stradivari e Guarneri, ma anche da altri costruttori nella città di Cremona nel periodo d’oro (1660-1750). Ci dovrà essere una migliore cooperazione tra i maestri restauratori di strumenti musicali antichi, i migliori costruttori del nostro tempo, e gli scienziati che spesso stanno eseguendo gli esperimenti nel loro tempo libero”.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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