Ricercatori hanno scoperto che il secolare vaccino BCG contro la tubercolosi è ampiamente protettivo nei neonati

Bacille Calmette-Guérin (BCG) il secolare vaccino contro la tubercolosi è uno dei vaccini più antichi e utilizzati al mondo per immunizzare ogni anno 100 milioni di neonati. Somministrato nei paesi con tubercolosi endemica, sorprendentemente è stato scoperto che protegge i neonati e i bambini piccoli anche da infezioni batteriche e virali multiple non correlate alla tubercolosi. Ci sono anche altri studi che nelle persone anziane può ridurre la gravità del Covid-19.
Che cosa ha di speciale il vaccino Bacille Calmette-Guérin (BCG)? In che maniera protegge i bambini in modo così ampio? I ricercatori del Precision Vaccines Program presso il Boston Children’s Hospital per comprendere il suo meccanismo d’azione hanno collaborato con Expanded Program on Immunization Consortium (EPIC), un team internazionale che studia l’immunizzazione nella prima infanzia, per raccogliere e profilare in modo completo campioni di sangue da neonati immunizzati con il vaccino BCG, utilizzando un potente modello di “big data”.
Lo studio pubblicato nella rivista Cell Reports, ha scoperto che il vaccino Bacille Calmette-Guérin (BCG) (in seguito abbreviato in vaccino BCG) induce cambiamenti specifici nei metaboliti e nei lipidi che sono correlati alle risposte innate del sistema immunitario. I risultati forniscono indizi per rendere più efficaci altri vaccini nelle popolazioni vulnerabili con sistemi immunitari distinti, come i neonati.

Bambini piccoli, grandi dati
Joann Diray Arce, ricercatrice in pediatria presso Harvard Medical School e nella Divisione delle malattie infettive presso il Boston Children’s Hospital, insieme ai suoi colleghi hanno iniziato in Guinea Bissau con campioni di sangue di neonati di basso peso alla nascita, che sono stati inseriti in uno studio clinico randomizzato per ricevere il vaccino BCG alla nascita o dopo un ritardo di sei settimane: in entrambi i gruppi sono stati prelevati piccoli campioni di sangue a quattro settimane (dopo che il vaccino BCG è stato somministrato al primo gruppo e prima che fosse somministrato al secondo gruppo).
Il team di ricercatori utilizzando la metabolomica e la lipidomica, ha delineato in modo completo l’impatto dell’immunizzazione con il vaccino BCG sul plasma sanguigno dei neonati. Hanno scoperto che i vaccini BCG somministrati alla nascita hanno modificato i profili metabolici e lipidici nel plasma sanguigno dei neonati in un modello distinto da quelli nel gruppo del vaccino BCG somministrato con il preventivato ritardo. I cambiamenti erano correlati alla variazione nella produzione di citochine, una caratteristica chiave dell’immunità innata.
I ricercatori hanno avuto risultati paralleli quando hanno testato il vaccino BCG in campioni di sangue del cordone ombelicale di una coorte di neonati di Boston e campioni di uno studio separato del consorzio del progetto di immunologia umana finanziato da NIH National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) sui neonati in Gambia e Papua Nuova Guinea.
Joann Diray Arce ha affermato:
«Ora abbiamo alcuni biomarcatori lipidici e metabolici della protezione del vaccino che possiamo testare e manipolare in modelli murini. Abbiamo studiato tre diverse formulazioni di vaccino BCG dimostrando che convergono su simili percorsi di interesse. Il rimodellamento del metaboloma da parte del vaccino BCG può contribuire ai meccanismi molecolari della risposta immunitaria di un neonato».
Ofer Levy direttore del Precision Vaccines Program, tra i ricercatori che hanno partecipato allo studio, ha affermato:
«Un numero crescente di studi mostra che il vaccino BCG protegge dalle infezioni non correlate. È fondamentale imparare dal vaccino BCG per capire meglio come proteggere i neonati. Il vaccino BCG appartiene alla “vecchia scuola”, è composto da un germe vivo e indebolito. I vaccini vivi come il vaccino BCG nella prima infanzia sembrano attivare il sistema immunitario in un modo molto diverso, fornendo un’ampia protezione contro una serie di infezioni batteriche e virali. C’è molto lavoro da fare per capirlo meglio e utilizzare queste informazioni per produrre migliori vaccini per i bambini».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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