Regno Unito: verifica biometrica dell’età per la registrazione sui social media

Il Sunday Times riporta che la nuova legge sulla sicurezza online pubblicata lo scorso maggio dal governo del Regno Unito, vedrà l’introduzione di regole complete per prevenire danni online ai bambini, compresi i controlli dell’età basati sulla biometria.
Il piano del programma prevede di applicare nuovi termini e condizioni sui requisiti di età minima alle piattaforme di social media come Twitter, Facebook, Instagram e YouTube che saranno supervisionate da Ofcom, che acquisirà nuovi poteri di diligenza sulle società tecnologiche.
La ricerca intrapresa da Ofcom ha rilevato che il 79% dei giovani tra i 12 ei 15 anni intervistati ha riferito di aver avuto almeno un’esperienza online potenzialmente dannosa negli ultimi 12 mesi, secondo un rapporto di un progetto governativo sull’argomento.
I bambini attualmente devono avere almeno 12 anni per creare un account Google, 13 anni per registrarsi a Facebook, Twitter, Instagram e YouTube e più di 16 anni per accedere a WhatsApp (di proprietà di Facebook). È emerso che in base a nuove misure, alle persone per la verifica dell’età, potrebbe essere chiesto di caricare un documento d’identità.
La società di ID digitali Yoti sta attualmente sviluppando la sua tecnologia di stima dell’età basata sulla biometria per essere in grado di stimare l’età sotto i 13 anni per la sicurezza online. Ha condotto una campagna rivolta a genitori e giovani per sostenere lo sviluppo dell’algoritmo di stima dell’età.
Il portavoce di Facebook ha affermato:
«Si tratta di proposte di vasta portata, quindi sarà importante trovare il giusto equilibrio tra la protezione delle persone dai danni senza compromettere la libertà di espressione».
Il governo del Regno Unito, tuttavia, è stato criticato per essersi concentrato solo sulle piattaforme di social media più grandi, che già rispettano ampie normative. Online Harms Foundation ha affermato:
«Questo approccio fuori luogo rende il disegno di legge un po’ ridondante. Il disegno di legge esternalizzerà, di fatto, anche la funzione di giudicare quale discorso sia dannoso per Twitter, Facebook e Google. È questo il dovere dei governi, non dei giganti aziendali. Temiamo che il governo non solo pregiudichi le libertà fondamentali di Internet, ma peggiori i problemi esistenti”.
Le società dei social media affermano che molti utenti potrebbero essere esclusi se fosse introdotta la verifica dell’età, perché milioni di persone potenzialmente sono privi dei corretti documenti di identità.
Il progetto governativo intitolato Verification of Children Online (Verifica dei bambini online), pubblicato lo scorso anno, ha riferito che le misure tecniche per stabilire l’età degli utenti svolgono un ruolo chiave nella protezione dei bambini dai danni. La legislazione finale, una volta presentata al Parlamento, richiederà alle aziende di segnalare lo sfruttamento sessuale dei minori e i contenuti di abuso individuati sui loro servizi.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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