Pubblicità creativa – Adesso gli spot intasano anche la toilette

Carenza di investimenti, saturazione degli spazi, perdita di efficacia, indifferenza del consumatore? Sono i problemi della pubblicità contemporanea, che dopo la rete Internet (dove ormai è accettata e istituzionalizzata) cerca nuove frontiere per persuadere e invadere. In Italia la TCommunication è stata la prima a sperimentare il bagno come ultimo approdo dell’”indoor advertising” (pubblicità d’interni, ndr). Si tratta di una strategia innovativa che molte aziende all’estero hanno già sperimentato con successo. Il Paese precursore del “bathroom advertising” è stato il Canada, seguito dagli Usa, dal Giappone e dalla Nuova Zelanda. In Italia finora la sperimentazione si è limitata all’ingresso delle toilette.
La “Tcommunication” è un’azienda nata nel 2002 il cui target è costituito da giovani tra i 18 e i 34 anni che frequentano pub, locali di tendenza, discoteche, lounge, palestre e sporting club.
I messaggi vengono posizionati nei luoghi di massima visibilità come l’antibagno, dove spesso i clienti si fermano a parlare e ad aspettare; vicino allo specchio, dove l’attenzione ai particolari è più alta; sopra ai phon, accanto o sopra agli armadietti (negli spogliatoi delle palestre) ed all’interno delle aree di relax, dove la propensione al consumo è massima e il tempo di esposizione al messaggio è in media di 15 minuti.
Dalla pubblicità di vestiti a quella di prodotti di bellezza, la nuova strategia ha vantaggi sorprendenti, primo fra tutti la sua economicità (costa sicuramente meno di uno spot televisivo o a mezzo stampa) e inoltre l’alta visibilità e la capacità di carpire l’attenzione dell’utente nei momenti di riposo e per un periodo di tempo prolungato. L’unico vero svantaggio è l’invasione della privacy, ma a quella sembriamo essere abituati.
Altra location insolita, ma di successo, per il posizionamento dei messaggi pubblicitari, è l’ascensore, dove lo spot viene trasmesso su uno schermo digitale (non interattivo) insieme ad altre informazioni. Negli Usa, in soli due anni, lo schermo da ascensore si è collocato tra i primi dieci media più popolari ed anche in Italia sembra avere fortuna.
Una società del nostro paese specializzata in applicazioni di videocomunicazione (la “Infostation”) ha calcolato che gli italiani (in media) passano almeno 15 minuti a settimana in ascensore. I passeggeri più fedeli sono imprenditori, dirigenti, impiegati e liberi professionisti, che lo usano fino a sei volte al giorno…Durante il tragitto “verticale”, tutti i comportamenti sono volti ad allontanare sensazioni di imbarazzo e noia, come leggere ripetutamente le avvertenze sulle norme di sicurezza o guardare distrattamente a terra.
Il display multimediale trasforma questa permanenza imbarazzante in un momento di intrattenimento e di informazione. Negli alberghi, negli uffici e nei centri direzionali di grandi centri urbani, come Milano e Roma, il transito in ascensore è diventato un diversivo per aggiornarsi e per distrarsi.
Inoltre le possibilità offerte dallo schermo multimediale rappresentano una soluzione per campagne sia nazionali che locali. Attualmente sono circa 1000 i display multimediali, installati in 400 edifici, che offrono informazioni sempre aggiornate di finanza, cronaca, sport, meteo e pubblica utilità, intervallate da trailers, videoclip e messaggi pubblicitari. Insomma dal bagno all’ascensore, passando per i mezzi di trasporto, in cui la pubblicità è diventata un “must”, non mancano le opportunità per creare nuove strategie di marketing e nuovi lavori.
Fonte: Megachip

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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9 thoughts on “Pubblicità creativa – Adesso gli spot intasano anche la toilette

  1. evviva gli spot in ascensore così la smetterò di far finta di guardarmi le scarpe per non fissare nè me stessa allo specchio nè i miei vicini..

  2. Siamo bombardati da 1000informazioni ovunque..in ascensore nn è male così si evitano imbarazzanti silenzi..

    buona settimana Patt..ciao^^

  3. Qualcuno ha scritto:”NOI SIAMO CONSUMATORI ….dalla nascita alla morte”. E allora ogni spazio è buono!!!

    Saluti senza spot!!!

  4. Ciao caro amico mio, purtroppo mi faccio vedere meno sui commenti,ma devo dedicare una buona parte,del mio tempo a camminare per le strade di Roma,per schiacciare quel maledetto diabete scusami ma commentare sul mio blog e il vosro ma manca molto,ma se un giorno voglio ritornare da voi più spesso devo seguire le indicazioni mediche,per quanto riguarda il post ottima scelta dello scritti,io credo che se trovo una pubblicità nel bagno mi stimola di più a fare il mio bisogno,con questo ti saluto grazie e una felice serata.

    🙂

    L’ESPLORATORE

  5. mi vengono in mente gli schermi che stanno sui nostri amati mezzi pubblici romani: bus e treni che corrono fra un’informazione e l’altra inquadrati di sbiego, con un effetto devastante per chi soffre il mal d’auto! Io non li posso guardare per piu’ di 10 secondi…

    Sugli ascensori metteranno immagini di ascensori che precipitano?

    Nei bagni, invece, vedrei bene la carta igienica con gli annunci pubblicitari stampati: per lo meno la si troverebbe piu’ spesso nei WC pubblici!

  6. A me tutti questi schermi e cartelloni fanno venire in mente quelli di “1984” di Orwell.

    Detesto la pubblicità e, la cosa più triste è che televisivamente parlando è sicuramente il prodotto che ha alle spalle il maggior numero di ore di studio.

    Un saluto

    Rigel

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