Perché proprio a gennaio? Non sarebbe meglio festeggiare il Capodanno in un altro momento?

Il giorno di Capodanno è una festa che dovrebbe essere all’insegna della gioia e della speranza, troppo spesso si conclude con la depressione e il risentimento. In molte parti del mondo occidentale dove è stata introdotta e lanciata la data del 1° gennaio, fuori è freddo e buio, il Capodanno arriva troppo vicino al Natale con lo stomaco ancora pieno e alcuni regali ancora da scartare. E poi bisogna tornare al lavoro dopo una breve pausa per le vacanze.
Ti sentiresti meglio se il nuovo anno iniziasse il 1° marzo, o in generale in qualche altro periodo dell’anno? Molte culture iniziano il loro anno in periodi completamente diversi. Il Rosh haShana (il Capodanno ebraico, noto anche come Yom Teruah o il Giorno delle Trombe), arriva intorno a settembre e ottobre del calendario gregoriano, quando c’è quel bel sole ancora da godere.
L’inizio del nuovo anno in molti paesi è legato a un evento agricolo, come un raccolto o la semina. In Asia sud-orientale, paesi come la Thailandia iniziano l’anno nel mese di aprile, festeggiano il Songkran, l’epico  Festival dell’acqua. La vacanza Thai Songkran arriva alla fine della stagione secca, è carica di grandi speranze per le abbondanti piogge durante i mesi umidi. E’ un momento di purificazione rituale, con moderni festeggiamenti incentrati sull’acqua: difficile rimanere asciutti quando si esce da casa, in strada l’acqua arriva a secchiate o sparata con le pistole e cannoni ad acqua.
In India, ci sono molte differenti feste di Capodanno, per esempio Ugadi è il Festival che oltre il nuovo anno, festeggia anche l’inizio della primavera. Celebrato nel sud del paese, cade proprio dopo l’equinozio di primavera. Ha un senso: la natura prende vita, il sole splende e c’è speranza nel mondo.
E il nostro Capodanno? L’unica cosa probabile che prende vita a gennaio è un abbonamento a una palestra … che troppo spesso è sprecato.
Gennaio anche nella tradizione occidentale era sempre il momento per nuovi inizi. La data originariamente scelta dai Romani, fu abbandonata dai cristiani medievali per celebrare il nuovo anno il 25 marzo. Il calendario gregoriano, fondato nel 1582, ha riportato la data di gennaio. Grazie mille.
Forse sarebbe il caso di festeggiare il Capodanno in primavera, quando i boccioli sono in fiore, si può andare fuori in t-shirt; oppure seguire l’esempio degli svedesi che dopo il Natale considerano il Midsommar (la tradizionale festa di mezza estate), la più importante del calendario svedese.
La fine dell’anno è un momento di riflessione, per molti (è tipico della natura umana) è un momento di pessimismo. Marlynn Wei, un terapeuta newyorkese spiega:
«I nostri cervelli sono addestrati a guardare il negativo, ciò che è andato storto, gli errori. Per chi vive in climi più freddi, aggravato dalle intemperie, incombe il disturbo affettivo stagionale o SAD, una depressione stagionale che colpisce le persone che non possono fare attività all’aperto, c’è meno luce solare, ciò procura ulteriori problemi d’umore».
La vigilia di Capodanno  per molti oltre la pressione per festeggiare in modo speciale, in pratica segna l’inizio di un altro ciclo di aspettativa e delusione, per questo come suggerisce John Oliver (inglese, è un satirico politico, scrittore, produttore, conduttore televisivo, attore, doppiatore, critico dei media), si potrebbe restare in un letto caldo e guardare tutta la serie di “Die Hard” i film d’azione. E non c’è niente di sbagliato in questo.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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