Perché il cucchiaio di metallo nelle parti intime sta salvando le giovani inglesi?

La Gran Bretagna ha messo in allerta il personale dell’aeroporto per individuare potenziali vittime di matrimoni forzati, sono giovani ragazze che nascondono un cucchiaio di metallo negli slip, lo stratagemma ha già salvato decine di ragazze da matrimoni forzati nel Sud dell’Asia, terre dei loro genitori.
In aeroporto il cucchiaio nascosto negli slip attiva il metal detector, per le adolescenti di 15 – 16 anni, nate in Inghilterra, figlie di genitori stranieri è l’ultima possibilità di sfuggire a una pratica largamente nascosta che sta distruggendo la vita di migliaia di ragazze nel mondo, quella di essere portate all’estero in “vacanza”, per un matrimonio forzato con qualcuno che non hanno mai incontrato in un paese che non hanno mai visto.
L’idea del cucchiaio è di Karma Nirvana l’ente di beneficienza con sede a Derby, in Inghilterra, sostiene le vittime e sopravvissuti del matrimonio forzato.
Natasha Rattu, una delle responsabili di Karma Nirvana, intervistata da AFP, ha detto:
«Riceviamo circa 6.500 chiamate all’anno da tutta la Gran Bretagna, nel caso delle giovani che chiedono aiuto perché temono i matrimoni forzati, se non sappiano esattamente quando può accadere o se sta per succedere, consigliamo di mettere un cucchiaio di metallo negli slip, in questo modo in aeroporto possono sperare di essere fermate dall’allarme del metal detector e quando sono portare in un luogo per il controllo, avranno l’ultima occasione per essere aiutate, denunciare di essere una vittima del matrimonio forzato.
Karma Nirvana sta lavorando con gli aeroporti di Londra Heathrow, Liverpool, Glasgow (a breve anche con l’aeroporto di Birmingham), per individuare potenziali segnali, come biglietti di viaggio di sola andata, il periodo dell’anno, l’età della persona e se si guarda attorno con disagio. In generale sono queste le prime indicazioni che aiutano a individuare i potenziali vittime di matrimoni forzati.
I matrimoni senza il consenso o il loro rifiuto, ha portato a suicidi e ai cosiddetti delitti d’onore, sono scioccanti in una nazione che con largo successo ha assorbito nel suo tessuto sociale le comunità d’immigrati».
Le denunce delle vittime raccontano storie terribili come quella di una giovane donna la cui identità è protetta dalla polizia di Essex nel sud-est dell’Inghilterra. Ha denunciato di essere stata costretta a sposarsi in India dopo le minacce ricevute dal padre, nel caso fosse scappata, sarebbe stata trovata e uccisa. E’ stata “spedita” in India per essere consegnata al marito un perfetto sconosciuto. La stessa notte è stata violentata dal “marito”, l’abuso è continuato per circa otto anni e mezzo, fino a quando è riuscita a fuggire“.
L’anno scorso, l’Unità di matrimonio forzato dell’ufficio stranieri, ha affrontato circa 1.500 casi, un terzo ha coinvolto bambini di età inferiore ai diciassette anni, la più giovane di solo due anni.
I casi hanno riguardato sessanta paesi: quasi la metà legati al Pakistan, l’undici per cento al Bangladesh, l’otto per cento in India, il due per cento in Afghanistan. Altri paesi interessati sono stati la Somalia, la Turchia e l’Iraq.
Natasha Rattu in conclusione ha detto:
«Le chiamate al Karma Nirvana tendono a raggiungere il picco prima delle vacanze estive e di nuovo alla fine. Ora che il Ramadan è terminato le chiamate sono nuovamente aumentate. Recentemente una ragazza incinta di diciotto anni ha detto che la sua famiglia per nascondere il suo stato di gravidanza sta cercando di costringerla al matrimonio forzato.
E’ importante aiutare gli adolescenti a denunciare. I giovani dell’Asia meridionale gravati dall’Izzat (è una parola hindi che racchiude il significato di dignità, onore, reputazione, rango sociale), possono essere sottoposti all’estrema costrizione fisica ed emotiva, anche a quella di sposare i parenti, se rifiutano, spesso sono minacciati di essere buttati fuori dalla famiglia – o peggio.
E’ davvero un giovane coraggioso quello che si alza in piedi contro la propria famiglia».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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