Parigi, piccoli ripostigli di 8 mq trasformati in spettacolari appartamenti (video)

A Parigi all’interno dei bellissimi edifici Haussmann le piccole camere per le donne di servizio e i ripostigli per tanto tempo sono stati considerati spazi appartati e poco attraenti. Situati sempre al livello superiore sotto il tetto di questi edifici, sono caratterizzati dalle loro piccole dimensioni, con spazi interni rudimentali e di difficile accesso. Si tratta di una “non architettura” all’interno della bella architettura Haussmann.
Chi era Haussmann? La città di Parigi che conosciamo oggi, con i suoi grandi viali, i suoi ponti e parchi, la sua bellezza monumentale, essenzialmente è stata costruita in soli diciassette anni, a metà del XIX secolo. In questo breve periodo, interi quartieri della medievale e rivoluzionaria Parigi (sovraffollata, pericolosa e sporca), sono stati rasi al suolo, dalle macerie è emersa una moderna città di luce e aria.
La trionfante ricostruzione principalmente è stata sviluppata dall’applicazione di un uomo, il barone Georges Haussmann, prefetto di Napoleone III.

Studio KitoKo: ecco come si può dormire, cucinare, mangiare, fare la doccia in soli 8 mq
Le piccole camere per le donne di servizio nel corso del tempo hanno conosciuto diversi usi, perdendo la loro funzione originaria, sono diventate soffitte / attici. L’aumento generale dei prezzi degli immobili in seguito ha generato anche una nuova considerazione di questi dimenticati metri quadrati.
La posizione sotto il tetto in passato considerata poco attraente, ora con la possibilità di creare piccoli appartamenti ricavati da ripostigli e camere per le donne di servizio, è diventata un bene di proprietà aggiuntiva, offrendo caratteristiche non sfruttate dai precedenti occupanti: sole, senza dirimpettai, con vista sui tetti di Parigi.

Piccoli appartamenti funzionali ideati con il concetto di “coltellino svizzero”
La risposta architettonica dello studio KitoKo al fine di implementare diverse funzioni nei suoi piccoli appartamenti ha preso come riferimento il concetto di “coltellino svizzero”: oggetto semplice, ma, per un gioco di pieghevoli e scorrevoli, in un dispositivo molto piccolo può contenere una moltitudine di strumenti. Pertanto, in una trascrizione modulata di tale oggetto, i nuovi appartamenti (ricavati dalla ristrutturazione di piccoli locali in passato utilizzati dalle donne di servizio), hanno un letto, un tavolo, un armadio, una scala, un angolo cottura e bagno, tutti completamente integrati all’interno di un grande armadio che per opportune esigenze può essere dispiegato e cambiare la percezione dello spazio. Tutti gli elementi quando sono piegati e conservati in questo “grande armadio”, liberano la metà della superficie della camera.
In conclusione l’unico requisito di realizzare uno spazio multifunzionale – all’inizio visto come un vincolo abbastanza complesso -, alla fine è diventato la vera forza del progetto di KitoKo.

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