Oslo ha azzerato le morti di pedoni e ciclisti. Ecco come

Oslo in Norvegia nel 2019 ha registrato zero morti di pedoni o ciclisti (l’unico incidente mortale ha coinvolto un automobilista andato a sbattere contro una recinzione). I dati preliminari a Londra, per confronto riportano 73 vittime di pedoni e sei ciclisti nel 2019; New York ha registrato 218 morti in incidenti stradali totali, tra cui 121 morti di pedoni e 28 ciclisti.
Il successo di Oslo significa che è solo a un passo da “Vision Zero (un progetto di sicurezza stradale nato in Svezia nel 1997 avente lo scopo di eliminare i morti ed i feriti a causa di incidenti stradali. Il progetto si è diffuso poi in altri Paesi europei come Svezia, Regno Unito e Svizzera).
La base per raggiungere Vision Zero è ridurre significativamente il numero di auto sulla strada. I funzionari di Oslo hanno rimosso più di mille parcheggi centrali lungo la strada, incoraggiando le persone a fare affidamento su una rete di trasporto pubblico economica e flessibile e aggiunto più piste ciclabili e sentieri. Le aree significative sono completamente chiuse alle auto, comprese le “zone del cuore” intorno alle scuole primarie.
Rune Gjøs, direttore del Dipartimento della mobilità di Oslo, ha detto:
«Il desiderio di pedonalizzare la città non è una nuova politica, ma ha subito un’accelerazione. La macchina è diventata la proprietaria delle nostre città, ma stiamo ripristinando l’ordine».
Harriet Tregoning, direttore della New Urban Mobility Alliance, un gruppo globale che aiuta le città a integrare trasporti più sostenibili, ha detto:
«Le iniziative di Oslo nonostante il successo, hanno incontrato l’opposizione di alcune persone che non conoscono la vita senza auto private. C’è anche l’idea errata che la pedonalizzazione danneggi il commercio locale, il successo di Oslo contribuisce a dimostrare sempre più che la pedonalizzazione non solo salva vite umane, ma è anche un bene per gli affari, dopo aver ridotto le automobili, la pedonalizzazione del centro è aumentata del dieci per cento».
Rune Gjøs ha aggiunto:
«Il centro della città è ora una zona fiorente, tutti i negozi rappresentativi dei migliori brand vogliono stabilirsi sulle strade pedonali. I consumatori trovano queste strade attraenti, spendono tanti soldi come se venissero in macchina. È aumentata anche la domanda di immobili residenziali, grazie ai minori livelli di traffico e inquinamento».
Hanna Marcussen, vice sindaco di Oslo per lo sviluppo urbano, ha detto:
«La gente era abituata a portare le famiglie fuori città nei fine settimana, ora viene in centro, lo utilizzano come luogo di attività, non solo per lo shopping e gli affari».
La crisi causata dal coronavirus Covid-19 ha catalizzato altrove i progetti di pedonalizzazione. Colonia in Germania e Calgary in Canada sono tra le città che hanno chiuso vaste aree al traffico per consentire ai pedoni di avere più spazio per il distanziamento sociale. Le autorità cittadine di Bogotà, in Colombia, hanno esteso le domeniche senza auto a tutta la settimana; il sindaco di Parigi Anne Hidalgo ha vietato l’uso delle auto private nella leggendaria Rue de Rivoli, ha detto che dopo la chiusura tornare in una Parigi dominata dalle auto è “fuori questione”. Milano pedonalizzerà a tempo indeterminato 35 km di strade.
Le città invece di eliminare completamente le auto – i disabili e gli anziani, per esempio, a volte si affidano alle auto per la mobilità – è probabile che cercheranno di sviluppare più trasporti pubblici e di riservare più aree designate per i pedoni.
Janette Sadik-Khan, ex Commissario del Dipartimento dei Trasporti di New York, parla di questo rimodellamento come di una riscrittura del codice operativo della strada. Ha detto:
“Penso che siamo a un momento di svolta, le città più intelligenti non saranno quelle con le tecnologie più intelligenti, ma quelle in cui non c’è bisogno di un’auto”.

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