Occhiali speciali per aiutare i chirurghi a visualizzare le cellule tumorali (video)

Occhiali high-tech sviluppati presso la Washington University School of Medicine a St. Louis possono aiutare i chirurghi a visualizzare le cellule tumorali, emettono luce blu se viste attraverso gli occhiali.
Il nuovo supporto tecnologico indossabile ancora non ha un nome, è stato utilizzato per la prima volta il 10 febbraio 2014, durante l’intervento chirurgico eseguito da Julie Margenthaler, presso l’Alvin J. Siteman Cancer Center al Barnes-Jewish Hospital e Washington University School of Medicine.
Le cellule tumorali sono notoriamente difficili da vedere, anche sotto ingrandimento ad alta potenza. Gli occhiali sono progettati per rendere più facile per i chirurghi di distinguere le cellule tumorali da quelle sane, contribuendo a garantire al chirurgo durante l’intervento chirurgico di rimuovere anche le cellule cancerogene vaganti.
Il video mostra alcune fasi dell’intervento chirurgico eseguito da  Julie Margenthaler, professore associato di chirurgia presso la Washington University Physicians, con il supporto degli occhiali speciali per vedere evidenziate in blu le cellule tumorali).

Julie Margenthaler, ha detto:
«Siamo nelle prime fasi di collaudo e sviluppo di questa tecnologia, certamente ben incoraggiati dai potenziali benefici per i pazienti che spesso devono essere sottoposti a un successivo trattamento chirurgico con il dolore associato, il disagio e l’ansia».
L’attuale standard di cura indica ai chirurghi di rimuovere il tumore e alcuni tessuti vicini che possono o non possono includere le cellule tumorali. I campioni sono inviati a un laboratorio di patologia e osservati al microscopio. Se le cellule tumorali si trovano nel tessuto circostante, spesso è raccomandato un secondo intervento chirurgico per rimuovere il tessuto aggiuntivo che viene anche controllato per la presenza di cancro. Gli occhiali potrebbero ridurre la necessità di procedure chirurgiche supplementari e conseguente stress sui pazienti, oltre al tempo per la convalescenza e i costi.
Julie Margenthaler ha aggiunto:
«Circa il 20-25% dei pazienti con cancro al seno sottoposti alla rimozione dei grumi, richiede un secondo intervento chirurgico perché la tecnologia attuale non mostra adeguatamente l’estensione della malattia durante la prima operazione. La nostra speranza è che questa nuova tecnologia consentirà di ridurre o meglio eliminare la necessità di un secondo intervento chirurgico».
La tecnologia, sviluppata da un team guidato da Samuel Achilefu, professore di radiologia e ingegneria biomedica presso la Washington University, incorpora la tecnologia video personalizzata, un display montato sulla testa e un agente molecolare mirato che si attacca alle cellule tumorali per renderle luminose se viste con gli occhiali.
I ricercatori in uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Biomedical Optics, hanno notato che i tumori più grandi di 1 mm di diametro (spessore di circa dieci fogli di carta) potrebbero essere rilevati.
Ryan Fields della Washington University assistente di chirurgia e chirurgo del centro Siteman, alla fine del mese prevede di indossare gli occhiali per un intervento chirurgico per rimuovere un melanoma da un paziente, ha detto:
«Accolgo favorevolmente la nuova tecnologia, teoricamente potrebbe essere utilizzata per visualizzare qualsiasi tipo di cancro. Una limitazione della chirurgia è che a occhio nudo non sempre è chiara la distinzione tra tessuto normale e tessuto canceroso, ora con gli occhiali sviluppati dal dott. Achilefu, possiamo identificare meglio il tessuto che deve essere rimosso».
I ricercatori negli studi pilota condotti su topi di laboratorio, hanno utilizzato il verde indocianina, un agente di contrasto comunemente usato approvato dalla Food and Drug Administration. L’agente quando è iniettato nel tumore, rende le cellule cancerose fluorescenti se viste con gli occhiali e una luce speciale.

,
Avatar photo

About Pino Silvestri

Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
View all posts by Pino Silvestri →

Lascia un commento